Israele, consegnati i primi due F-35: la quinta generazione, con pregi e difetti, vola nel Medio Oriente

(di Franco Iacch)
12/12/16

L’Israeli Air Force riceverà tra qualche ora i suoi primi due F-35 nella base aerea di Nevatim, nel sud di Israele. Alla cerimonia saranno presenti il primo ministro Benjamin Netanyahu, il presidente Reuven Rivlin, il ministro della Difesa Avigdor Lieberman ed il segretario della Difesa statunitense Ashton Carter.

In vista della cerimonia, Liberman ha confermato che gli Adir (nome in codice dell’F-35 israeliano), saranno un elemento fondamentale nel preservare la superiorità aerea regionale di Israele.

Così come avvenne nel dicembre del 1976, quando Israele fu il primo paese al di fuori degli Usa a ricevere il caccia di quarta generazione F-15, la piattaforma tattica di quinta generazione sarà la prima a volare nel Medio Oriente.

L’F-35 di Israele è da considerarsi come un deterrente, anche se saranno necessari dai 12 ai 18 mesi prima che possa entrare realmente in servizio a causa delle diverse integrazioni software. Parliamo comunque di un asset ancora in divenire e con lacune che hanno avuto ripercussioni sui costi e sui tempi di consegna.

Nella base aerea Nevatim, nel Negev, sarà allestito il nuovo centro di formazione per gli F-35. Lockheed Martin ha annunciato di aver selezionato Elbit Systems per l’implementazione dei simulatori. Quest’ultima fornisce servizi di outsourcing per la forza aerea F-15/ F-16 nella base di Hatzor. Elbit Systems, infine, è leader mondiale nel settore dei display ad alta tecnologia.

Oltre il 50% della formazione si svolgerà sui simulatori avanzati. In questo modo si ridurranno i costi per la formazione dei piloti che voleranno sugli F-35. Lockheed Martin gestirà il nuovo centro di formazione: l'accordo finale tra le due società sarà ratificato nei prossimi mesi. Il centro di formazione, infine, sarà completato il prossimo anno.

Lockheed Martin ha costruito 200 F-35. La flotta ha accumulato più di 73.000 ore di volo. Abilitati oltre 350 piloti. Il programma di acquisizione di Israele prevede 33 F-35A Conventional Take Off and Landing, o CTOL, acquistati attraverso il programma delle Foreign Military Sales (FMS).

Israele contribuisce al programma F-35 con la produzione di semi-ali per l’F-35A da parte di IAI - Israel Aerospace Industries, il contributo di Elbit Systems Ltd. al casco Generation III Helmet-Mounted Display che sarà utilizzato dai piloti dell’F-35 in tutto il mondo e con la produzione di componenti compositi per la parte centrale della fusoliera dell’F-35 da parte di Elbit Systems-Cyclone.

Dopo la dichiarazione della capacità operativa iniziale (IOC - Initial Operational Capability) combat-ready per il Corpo dei Marine e l’Aviazione, la Marina Militare americana prevede di raggiungere tale traguardo nel corso del 2018.

Il primo squadrone composto da 19 velivoli sarà operativo con l’Israeli Air Force nel 2019. Per quell’anno, l’F-35 dovrebbe ottenere i codici per abilitare il cannone.

Ogni Adir costerà 110 milioni di dollari.

Già dalle prossime ore, la cellula dell’F-35 sarà stravolta. Basti pensare che gli F-15 e gli F-16 israeliani sono considerati i più potenti del pianeta a causa delle pesanti modifiche apportate rispetto al loro progetto originario. Lockheed Martin ha soddisfatto una particolare esigenza del Ministero della Difesa israeliano: estendere il raggio d’azione dell’F-35 di almeno il 30%.

L’F-35 israeliano, così come avvenuto per l’F-15 e l’F16, sarà un caccia diverso da quelli che Lockheed Martin consegnerà ai partner del programma JSF. Sara senza dubbio caratterizzato da sistemi avanzati e, tra questi, il maggiore raggio d’azione. L'esatta natura delle alterazioni (esterne ed interne) non è chiara, ma alcune di queste dovranno essere scritte nel prezioso codice sorgente, gelosamente custodito dagli USA. Proprio Israele sarebbe riuscita ad implementare le nuove funzionalità senza richiedere l’assistenza degli Stati Uniti. Sarà un’eccezione per l’alleato nel Medio Oriente, che non sarà mai consentita ad altri partner.

La IAF ha già richiesto serbatoi supplementari specifici. Significa che gli israeliani, vogliono qualcosa di più di un semplice serbatoio standard. L’integrazione non dovrà inficiare il profilo del caccia e le sue caratteristiche stealth. Israele potrebbe essere interessata ad estendere il raggio d’azione dello JSF per ridurre i rifornimenti in volo nelle missioni a lungo raggio. Da rilevare che in passato Lockheed Martin ha prodotto una versione speciale del caccia F-16, proprio con serbatoi supplementari, per le forze aeree israeliane. L’attuale raggio d’azione di un F-35 è di circa 1150 km. Se l’F-35 israeliano incrementasse del 30% il suo flight range, potrebbe colpire obiettivi iraniani. Tuttavia, anche con questa maggiore capacità, il caccia avrebbe sempre necessità di un rifornimento in volo, considerando che gli obiettivi iraniani si trovano ad una distanza minima di almeno 1000 km.

Se da un lato l’F-35 riceverà tutte le integrazioni fino al 2040, dall’altro già dal 2020 saranno disponibili importanti modifiche (come un nuovo motore, avionica di sistema e radar più potente) che potranno essere acquistate a discrezione dei paesi che decideranno di mantenerlo al passo con i tempi. L’aggiornamento del Pratt & Whitney F135, ad esempio, è ritenuto imperativo. Nel block 6, previsto nel 2019, sono previste migliorie al motore, ma se ne sta progettando uno nuovo.

I futuri aggiornamenti, da non confondere con la roadmap di sviluppo della Lockheed Martin per raggiungere la piena capacità operativa, saranno a carico delle singole nazioni che potranno decidere o meno di mantenere il caccia al passo con le sfide globali. Entro il 2025 l’apparato propulsivo sarà modificato o sostituito, dipende dalla tecnologia sviluppata. L'Air Force sta attualmente finanziando l’Adaptive Engine Transition Program sia con Pratt & Whitney che con la General Electric Aviation.

Il programma Adaptive Engine Transition si può cosi riassumere: l’Air Force vuole un terzo flusso d’aria all’interno del motore. Qualora funzionasse, si migliorerebbero i consumi del 25%, riducendo la firma termica ed aumentando la spinta del 10%. Entrambe le società hanno ricevuto contratti per un miliardo di dollari con prototipi pronti per il settembre del 2021.

Tra gli upgrade per l’F-35 finanziati dal Pentagono figura anche una nuova avionica di sistema, un radar più potente ed armi laser.

L’affare da 2,82 miliardi di dollari, compresa anche la manutenzione dei velivoli e la formazione del personale, è stato siglato lo scorso febbraio dopo essere stato approvato da un comitato ministeriale israeliano il primo dicembre scorso. Il primo squadrone composto da diciannove F-35 sarà operativo nell'Israeli Air Force ad inizio 2019, mentre è stata già confermata l’acquisizione di un secondo lotto per la creazione di un secondo squadrone.

In totale, gli F-35 israeliani saranno cinquanta.

(foto: Lockheed Martin)