Domenica - Al sambuco di 15 t di dislocamento, acquistato lo scorso maggio ad Hodeida per servizio coloniale in Mar Rosso è dato il nome Gazzella.

Sabato - Approfittando di una crisi parziale interna alla compagine di governo, il ministro Augusto Riboty si ritira a vita privata dopo aver consigliato al Re (che normalmente presceglie i due ministri della Guerra e della Marina quando sono militari) la sostituzione con il neo contrammiraglio Simone Pacoret di Saint Bon, decorato di medaglia d’oro al valore militare per la sua condotta a Lissa e deputato al Parlamento, che entra così a far parte del nuovo governo.

Domenica - Prende avvio da Brindisi l’operazione di sbarco sull’isola di Pelagosa (oggi Palagruža, Croazia) di un reparto di 90 marinai al comando del sottotenente di vascello Alberto da Zara cui prendono parte:

Martedì - Il Parlamento autorizza la spesa di 1.400.000 lire per l’acquisto dell’area occorrente alla costruzione della nuova sede del ministero della Marina e della caserma del distaccamento del C.R.E..

Sabato - Il primo esperimento radiotelegrafico di collegamento terra-terra con comunicazioni in codice Morse sulla distanza di 3000 m è eseguito e ripetuto più volte fino al giorno 13 a Spezia con esito positivo da Guglielmo Marconi che impiega un sistema trasmittente con antenna di 25 m installato nel piazzale di ingresso del cantiere navale di San Bartolomeo e un apparato ricevente collocato nella Corte comando (oggi “Piazzale Bergamini”) dell’arsenale.

Martedì - Davanti a Spezia il capitano pilota del Genio Navale Alessandro Guidoni nel corso di un volo sperimentale con un Farman idrovolante, per un’avaria ai comandi perde il controllo del velivolo ma riesce ad effettuare un ammaraggio di emergenza.

Venerdì - Imbaldanzito dalle vittorie conseguite e dalla positiva conclusione della guerra contro la Grecia (durante la crisi di Creta del 1896-1898), il Sultano decide unilateralmente di inviare la propria flotta a Creta per rinforzare il presidio ottomano.

Mercoledì - L’incrociatore corazzato Amalfi (comandante, capitano di vascello Giacomo Riaudo) operante in Alto Adriatico con la scorta delle torpediniere d’altura Calipso e Climene, in appoggio a una formazione di siluranti (11 cacciatorpediniere della 1a e 2a Squadriglia) in crociera di vigilanza, è affondato da un siluro lanciato dal sommergibile germanico UB 14 (operante sotto bandiera austriaca come U 26) comandato dal tenente di vascello von Heimburg.

Sabato - La Camera approva l’invio di truppe in Cina. Iniziano le azioni da parte dell’Esercito per allestire un corpo di spedizione formato da 2543 fanti e bersaglieri (un battaglione di fanteria, un battaglione di bersaglieri, una batteria di mitragliatrici e artiglieria da fortezza, un distaccamento del Genio, un ospedaletto da campo e una sezione sussistenza), denominato Regie Truppe dell’Estremo Oriente, al comando del colonnello Vincenzo Garioni.

Lunedì - A Venezia alla presenza del re Umberto e della regina Margherita la corazzata Sicilia scende in mare dallo scalo di costruzione dell’arsenale. Il Sicilia è la terza e ultima unità della classe “Re Umberto” che dislocava 13298 t, con un apparato motore che sviluppava 17621 cavalli per una velocità massima di 19 nodi.

Venerdì - Il ministro Depretis rende noto all’ammiraglio Persano l’intendimento del Re di non voler accettare il Veneto dalle mani di Napoleone III, perché ritenuto atto offensivo, ma di volerlo conquistare con azioni sul campo e sul mare.

Venerdì - Nelle acque di Capri nel corso della navigazione di trasferimento della Squadra Permanente da Napoli a Palermo, la torpediniera-avviso Folgore (comandante, capitano di corvetta Vincenzo Capasso) durante un’esercitazione di attraversamento di formazione per errore di manovra entra in collisione con l’ariete torpediniere Giovanni Bausan (comandante, capitano di vascello Giulio Centurione).

Giovedì - Nella ricorrenza dell’anniversario della nascita di Giuseppe Garibaldi, avvenuta un secolo prima a Nizza, la giornata è dichiarata festa nazionale.

Martedì - L’incrociatore Flavio Gioia al comando del capitano di vascello Eugenio Grandville conclude a Spezia la campagna oceanica più lunga compiuta da un’unità della Regia Marina (quattro anni e sette mesi) con un cambio completo dell’equipaggio e dello stato maggiore.

Domenica - Il ministro Leonardi Cattolica constatando che il numero dei concorrenti ai corsi normali dell’Accademia Navale continuava a decrescere pericolosamente e tornando a prevalere l’idea di una maggiore convenienza ad arruolare allievi in età molto giovane, dopo 17 anni di ordinamento Morin, ritorna alla primitiva forma di ammissione, lasciando però alle singole notificazioni di concorso il compito di precisare i requisiti di età e il titolo di studio necessari per l’ammissione.

Venerdì - Entra in servizio a Napoli al comando del capitano di vascello Guglielmo Capomazza l’incrociatore corazzato San Giorgio della classe omonima su due unità. Costruito nel cantiere di Castellammare di Stabia con impostazione sullo scalo il 4 luglio 1905, fu varato il 27 luglio 1908.

Domenica - A Pechino (durante il periodo di scontri con i Boxer 1900 -1901), già al secondo mese di assedio, nel corso di un contrattacco il tenente di vascello Tommaso Federico Paolini alla testa dei suoi marinai, pur ferito, si lancia all'assalto di una barricata saldamente difesa dai boxer causando loro gravi perdite.

Mercoledì - Entra in servizio a Napoli la corvetta di 2° ordine a elica Etna. Impostata il 17 marzo 1860 presso il cantiere di Castellammare di Stabia per conto della Marina borbonica, venne varata il 17 luglio 1862, dopo che la Regia Marina aveva deciso di proseguirne la costruzione.

Domenica - Nel corso del mese a Spezia in data non nota per il rigoroso segreto in atto, è completato il progetto del primo sommergibile italiano sviluppato dal direttore del Genio Navale Giacinto Pullino.

Mercoledì - In Tripolitania, durante la guerra italo-turca del 1911-1912, reparti dell’Esercito appoggiati dal mare dagli incrociatori Iride, Carlo Alberto e dalla torpediniera d’altura Ardea, procedono all’occupazione di Sidi-Said, località all’interno ove il nemico aveva concentrato cavalleria ed artiglieria per proteggere la via carovaniera  con il confine tunisino.