Una cosa che ho imparato nella vita recente è di non fermarmi più alle apparenze, che siano rappresentate (o millantate) da un partito o che si fermino scioccamente ad un nome.
Il candidato alle prossime Europee con Fratelli d'Italia Caio Mussolini non ha precedenti esperienze politiche ma decenni di carriera alle spalle, in ambito militare e civile.
Lo incontriamo un tiepido pomeriggio a Roma...
Comandante Mussolini, ha al suo attivo notevoli esperienze professionali. Partiamo da quella nelle nostre forze armate: che ricordi ha della vita in divisa?
Ho lasciato la mia famiglia in Venezuela per servire il mio Paese, per amor di Patria. All’inizio, l’Accademia fu molto pesante perché venivo dall’estero e non ero abituato a certe pressioni. Ma grazie a queste asperità ho imparato cosa vuol dire sacrificarsi per la Patria. Poi ho scelto di fare il sommergibilista, in onore delle grandi gesta della seconda guerra mondiale.
Come definirebbe i militari italiani?
Abbiamo realtà di eccellenza, individualità di assoluto valore mondiale, e la nostra generosità millenaria che ci ha sempre contraddistinto.
Manca purtroppo una guida politica consapevole: non si vuole far conoscere all’esterno cosa fanno davvero i nostri militari, per una vecchia ipocrisia che ci portiamo dietro dalla Prima Repubblica. E poi servono truppe meglio equipaggiate. Insomma, la politica dovrebbe fare molto di più.
Le sparate elettorali di questi ultimi mesi, a suo avviso, come vengono vissute da chi serve il Paese?
Questo Governo sta perseguendo l’obiettivo di smilitarizzare le forze armate. Dal "dual use" a certe battute da figli dei fiori, per tacere dei balletti del Ministro Trenta, é una continua mancanza di rispetto per chi ha servito e serve la Patria. In nessun altro Paese al mondo il Ministro della Difesa va in giro a fare balletti. Per tacere delle battutine del Premier che offendono tutti i nostri caduti per la Patria.
Speriamo che questa pagina duri poco.
Torniamo alla sua carriera, manager di importanti aziende…
Ho concluso la mia esperienza militare con il Comando. Ho pensato fosse logico continuare a dare un contributo al mio paese. Ovviamente nel settore della Difesa, dove potevo impiegare al meglio il mio background.
Ho iniziato in Oto Melara come Area manager per i sistemi navali in Sud America e Medio Oriente. E poi l’esperienza in Finmeccanica, dove ho aperto l’ufficio negli Emirati Arabi Uniti. Da lì coordinavo tutte le attività delle aziende del gruppo. Purtroppo l’esperienza in Finmeccanica si è conclusa con l’arrivo di Mauro Moretti come AD: lui fu una scelta politica che non ha aiutato l’azienda. E che Leonardo paga ancora oggi.
L’industria degli armamenti potrebbe incidere per molti punti del PIL. Secondo lei l’Italia ha una posizione nel mercato internazionale della Difesa degna delle sue potenzialità?
Abbiamo aziende molto valide, ma poco competitive a livello globale. Il governo Lega-M5S ha tagliato i fondi, a causa di un certo antimilitarismo grillino tollerato dai leghisti.
L’industria della Difesa è un volano per ricerca, innovazione e indotto. In pochi sanno che solo al Sud tale comparto ha circa 10.000 dipendenti!
Cosa farà in Europa?
In Europa si giocherà il futuro delle imprese della Difesa. A livello europeo ci saranno programmi comunitari con fondi comunitari. E l’asse franco-tedesco rischia di danneggiare i nostri interessi nazionali. Da parlamentare europeo spingerò per entrare nella sub-commissione Difesa, dove ci sarà tanto lavoro da fare per le nostre imprese e il nostro Paese.
Da troppi anni un certo europeismo peloso dei nostri rappresentanti a Bruxelles non ha tutelato l’Italia. Pensiamo solo alla Mogherini. Francia e Germania sono europeisti solo se l’Europa difende i loro interessi.
Cos’è per lei l’Interesse Nazionale? Gli altri Paesi europei sembrano ben conoscerlo…
È curioso, solo in Italia tutelare l’interesse nazionale viene visto come un atteggiamento sbagliato, se non “fascista”. Follia totale!
Dobbiamo difendere le nostre grandi e strategiche aziende di Stato, dobbiamo difendere la nostra sfera di influenza nel Mediterraneo e iniziare a cercare alleanza alternative per far fronte allo strapotere franco-tedesco.
Mentre la sinistra vuole sciogliere l’Italia in quel mostro burocratico di Bruxelles. La nostra bandierà sarà sempre tricolore.
(Nella foto di apertura Caio Mussolini in mezzo ad incursori ai tempi del servizio in Marina)