115 possibilità per diventare allievo ufficiale di 1^ classe dell’Accademia Navale di Livorno per l’anno accademico 2017/2018: sono quelle rese note nel bando di concorso pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale 4ª s.s. n. 2 del 10 gennaio 2017 e a cui molti giovani stanno partecipando. Giovani che vedono nel mare il loro futuro, in linea con il nuovo messaggio della Marina Militare: “Il tuo futuro è il mare”. Di cosa effettivamente offra la Forza Armata, delle possibilità formative e delle sfide motivazionali abbiamo voluto parlarne con il comandante dell’Accademia Navale di Livorno, contrammiraglio Pierpaolo Ribuffo.
La Formazione come primo passo per divenire ufficiali. Quali sono gli obiettivi che l’Accademia Navale si pone nei confronti degli allievi? Quali i principi da trasmettere e le attività da svolgere? Cosa significa diventare #ProfessionistidelMare?
La missione dell’Accademia Navale consiste nel selezionare, istruire ed educare i giovani allievi affinché assimilino i più alti valori morali e principi etici per diventare dei leader capaci di affrontare tutte le sfide del futuro, guidando i propri uomini con l’esempio e con la professionalità nell’alveo delle più alte tradizioni della Marina Militare.
Tra le mura dell’Accademia Navale, nata nel 1881, trova autorevole ed efficace espressione uno straordinario legame. In sintesi quattro parole: Valori, Uomo, Mare, Futuro. Futuro come conoscenza, futuro come istruzione, futuro come preparazione, futuro come base culturale e quindi un mix tra le varie attività educative e formative, che rappresentano il punto di partenza per la costruzione dell’avvenire degli allievi ufficiali della Marina.
Tra gli obiettivi vi è innanzitutto quello di offrire ai giovani allievi un’istruzione universitaria di prim’ordine, solida, adeguata e attuale. La nostra offerta formativa si articola su sette diversi corsi di Laurea Magistrale, a seconda del percorso professionale prescelto. La preparazione degli allievi è arricchita da diverse attività professionali, tra le quali spiccano la pratica della vela, le campagne addestrative sull’Amerigo Vespucci e sulle altre navi scuola della Marina, le esercitazioni a bordo delle navi o nel simulatore interattivo di plancia, di cui l’Istituto si è recentemente dotato.
Il quadro è completato dalle attività educative e militari, attraverso le quali l’Accademia Navale punta a forgiare il carattere dei futuri ufficiali, a trasmettergli i valori e i principi che sono alla base del loro futuro rapporto con il mare. Infatti, la caratteristica di coloro che vanno per mare, di ogni marinaio, deve essere mirata alla capacità di saper guardare oltre l’orizzonte, saper quindi andare, saper prevedere, saper alimentare gli aspetti concettuali, intellettivi e intellettuali, per poter individuare quello che sarà lo sviluppo di una certa situazione, quello che sarà il futuro in sé stesso.
Nel fermo convincimento che un fisico sano sia una caratteristica che non può non andare di pari passo a quello della preparazione universitaria e professionale, gli allievi ufficiali praticano in Accademia diverse discipline sportive, tra le quali nuoto, vela, canottaggio, equitazione, arti marziali, pallavolo, pallacanestro, tiro di precisione e atletica leggera. Ad ogni allievo, infatti, è richiesto il massimo impegno nel percorso accademico, perché oltre alla dimensione intellettuale, va sviluppata quella caratteriale, quella fisico-comportamentale e quella attitudinale, acquisendo con naturalezza il valore del gioco di squadra e il valore del senso di equipaggio, quale perfetta sintesi di apporti individuali e collettivi.
Gli allievi ricevono inoltre, sin dall’inizio, degli incarichi a difficoltà crescente, per condurli in maniera graduale ad affrontare responsabilità sempre più complesse, sia dal punto di vista dei compiti che del comando del personale che un giorno verrà loro assegnato, sviluppando le qualità necessarie per divenire degli Ufficiali e dei Comandanti di Marina.
Essere ufficiali oggi non è come nel passato: nuove sfide, nazionali ed internazionali, scenari in continuo divenire, strumenti sempre più efficienti e tecnologici, collaborazioni con il mondo associazionistico pongono le basi per un continuo aggiornamento e confronto con la realtà. Come ci si adatta? Quali sono le risposte degli allievi?
Per affrontare e vincere le sfide che ci attendono è necessario disporre di una preparazione solida, attuale e diversificata, di una mente aperta al confronto e allenata a operare fuori dagli schemi, di una forte propensione all’innovazione, non solo tecnologica. Se non si è adeguatamente preparati, non si può essere autorevoli. Questo è vero in mare ancor più che in altri ambienti.
Ma la preparazione di un futuro ufficiale di Marina deve essere costantemente arricchita e aggiornata per mantenersi all’altezza dei compiti, in uno scenario nazionale e internazionale in continuo divenire. Operare in mare oggi è assai diverso rispetto ad appena vent’anni fa, sotto il profilo del diritto internazionale, degli equilibri e delle sensibilità di politica estera, delle opportunità che il progresso tecnologico mette via via a disposizione, del livello culturale degli equipaggi, oggi interamente composti da professionisti.
L’Accademia da sempre si pone l’obiettivo di poter offrire un continuo e aggiornato arricchimento della propria offerta formativa. Gli allievi sono i primi a volerlo: sono assetati di conoscenze e consapevoli delle responsabilità che li attendono. Chiedono giustamente per il loro futuro in mare un’offerta formativa seria e adeguata.
Assieme all’Università di Pisa e a quelle di Genova, Napoli e Trieste, teniamo sette diversi corsi di studi di Laurea Magistrale, attagliati allo sviluppo professionale prescelto. Tra questi: Scienze marittime e navali, per gli allievi dello Stato Maggiore; Ingegneria navale, delle telecomunicazioni o civile e ambientale, per gli allievi del Genio della Marina; Medicina e Chirurgia, per gli allievi del Corpo Sanitario; Giurisprudenza, per quelli del Commissariato e Scienze del governo e dell’amministrazione del mare per le Capitanerie di Porto.
Un altro aspetto che caratterizza la nostra formazione è la proiezione internazionale, che la Marina e l’Accademia Navale portano da sempre impressa nel loro DNA. Quando imbarcheranno, i nostri allievi si troveranno immersi in una realtà le cui logiche trascendono i confini politici, economici e culturali del nostro Paese. Essi dovranno confrontarsi con persone di nazionalità, etnia, religione, cultura profondamente diverse, tutti però accomunati e collegati dal mare e dalle leggi e, a volte, consuetudini non scritte, che esso porta con sé. L’Accademia espone sin dal primo giorno gli allievi a quest’esperienza di crescita, ospitando oltre 30 frequentatori appartenenti a 12 diverse nazioni che condividono con loro ogni aspetto della quotidianità: dagli studi alle attività professionali, sportive, militari e al tempo libero. Terminati gli studi in Accademia questi allievi e gli allievi italiani, divenuti ufficiali, si incontreranno in mare nel pieno della loro professione al servizio della collettività nazionale e internazionale. L’Accademia Navale partecipa inoltre al programma Erasmus con tante interazioni nel periodo estivo, con diverse Accademie Navali di tutto il mondo. Da quest’anno, inoltre, abbiamo adottato l’inglese quale lingua d’insegnamento di una materia per ogni anno di ciascuno dei corsi di studio, con l’intendimento d’espanderne progressivamente l’impiego.
#IlTuoFuturoèilMare: perché un giovane dovrebbe scegliere la Marina Militare piuttosto che un’altra Forza Armata?
L’Accademia Navale non è in competizione con gli omologhi Istituti di formazione delle altre Forze Armate. Divenire ufficiale di Marina è una scelta di vita molto affascinante e particolare, ma estremamente impegnativa. È bene che un ragazzo o una ragazza che s’accinge a compierla sia molto motivato, perché questa sua scelta condizionerà tutta la sua vita, ma avrà la gratificazione di appartenere a una Forza Armata al passo con i tempi e che guarda al futuro.
La sintesi può quindi essere “il futuro è il mare”, che non vuol essere un mero slogan. Scienziati e studiosi ritengono che abbiamo iniziato a vivere il cosiddetto blue century e questo avrà uno sviluppo di particolare rilevanza alla base di importanti strategie internazionali. Il mare, gli oceani, i “global commons”, quindi l’alto mare rappresenterà la chiave di sviluppo, la chiave di volta di quello che è il futuro non solo dell’Italia. Anche l’Unione Europea parla di “crescita blu” quale fattore chiave sui cui puntare per uno sviluppo sostenibile del nostro Paese. Il settore marino e quello marittimo sono infatti fondamentali per l’economia globale: il 90% degli scambi commerciali avviene via mare e, nell’ultimo decennio, il 75% dei paesi ha incrementato la propria capacità marittima, investendo nelle flotte mercantili, nelle infrastrutture portuali, nelle funzioni abilitanti delle Marine Militari.
Il mare è vitale e le Marine Militari hanno il compito primario di garantirne la sicurezza e il libero uso. Il mare è un bene comune dell’umanità. Ogni allievo deve essere conscio che diverrà il presidio della Marina in Italia e nel mondo, con il suo carico di responsabilità e col bagaglio di soddisfazioni che la professione di ufficiale di Marina sa dare, ovunque a livello Forza Armata, a livello interforze, a livello inter-agenzie, a livello interministeriale e a livello internazionale. Per intraprendere questa professione bisogna sentirsi all’altezza della sfida, perché è di una sfida che si tratta. Bisogna avvertire forte, dentro di sé, il desiderio di riuscire e di eccellere.
Durante il giuramento presso l’Accademia di Livorno lo scorso 3 dicembre, Lei ha esortato gli allievi a essere generosi, entusiasti, curiosi, critici e orgogliosi di aver scelto la Marina e di servire il Paese. Quali sono le caratteristiche che bisogna avere per diventare un eccellente allievo e un futuro ufficiale?
Anche in questa occasione mi si permetta una sintesi: professionalità e passione, competenza e preparazione, entusiasmo, senso del servizio e lo spirito critico, quello costruttivo, su cui si basa la crescita di ogni futuro ufficiale e il progresso di qualsiasi organizzazione.
Naturalmente anche il senso della disciplina deve essere caratteristica dell’allievo e del futuro ufficiale di Marina. Mi riferisco a una disciplina consapevole, rivolta innanzitutto al rapporto con sé, alla conoscenza dei propri limiti, ma al contempo al desiderio di ampliarli continuamente, in un processo virtuoso di costante miglioramento. Mi riferisco al rispetto degli impegni presi, in primo luogo con sé stessi. Si tratta, in altre parole di saper essere esigenti con sé, prima che con gli altri, sviluppando un’etica della responsabilità. Questa è l’impronta di valori e attitudini che l’Accademia da sempre è chiamata a sviluppare negli allievi o a potenziare negli Ufficiali e nei frequentatori di maggiore anzianità che la frequentano.
Non ultimo, anzi la caratteristica più intima e forte, ovvero la vocazione di servire il proprio Paese al servizio della collettività, come ad esempio le capacità tecniche e professionali che in questi giorni il personale della Brigata Marina San Marco, all’interno della missione Sabina dello Stato Maggiore Difesa, sta mettendo a disposizione della popolazione colpita dalle recenti scosse sismiche e dal maltempo.
Concludo con “Patria e Onore”: il motto che campeggia nello storico piazzale degli allievi, un motto che ogni allievo porterà con sé per tutta la vita per il senso dell’onore, primo fra tutti, e l’amore per il nostro meraviglioso Paese e la salvaguardia delle sue Istituzioni.
Per chi volesse conoscere da vicino l’Accademia Navale di Livorno, appuntamento con l’Open Day il prossimo 4 febbraio.