“Sembra che sollevare dubbi significhi abbandonare gli ucraini al massacro, essere traditori, vigliacchi o disertori. Trattare così il tema vuol dire non conoscere cos’è la guerra”.
Con queste parole Toni Capuozzo ha lanciato due mesi fa un allarme, assieme a nove colleghi reporter di guerra, sui rischi di una narrazione schierata e iper-semplicistica del conflitto ucraino.
Perché un professionista con decenni di esperienza in tanti teatri solleva oggi certe preoccupazioni?
Come mai, se il conflitto è a 700 chilometri, si dovrebbe fare propaganda?
Il rapporto con l'informazione è cambiato?
Ma soprattutto... un'informazione libera esiste o è mai esistita?
Lo chiediamo oggi in diretta alle 18.00 a Toni Capuozzo, celebre giornalista che ha lavorato presso le maggiori testate nazionali, da Panorama ad Epoca, dai canali RAI a quelli Mediaset.
Vi aspettiamo!