“Ufficiale e gentiluomo” (film)

Stamattina, recandomi in ufficio sento per radio che oggi ricorre il 35° anniversario dell’uscita del film “Ufficiale e gentiluomo”. Un film “antico”, rapportandolo ai tempi di oggi della nostra società e che si riflettono sul cinema, ma che in me (e penso in molti altri) ha un posto speciale.

Nel 1982, quando il film uscì, io non ero che un ragazzino di età pre-adolescenziale e ovviamente ero interessato quasi unicamente a film come quelli della saga di “Guerre Stellari”, ma ricordo che restavo fra lo sbigottito e il perplesso per il tanto furore che un simile film stava riscuotendo fra i commenti sdolcinati e i sogni romantici indotti nelle ragazze in età pre-matrimoniale.

7 anni dopo diventai un ufficiale dell’Esercito, senza aver allora ancora visto quel film, ma dovendomi misurare (da allievo) con un addestramento durissimo sotto tutti i punti di vista fisici e psicologici.

E siccome non mi bastava diventare “semplicemente” un ufficiale, ma desideravo primeggiare per presentarmi con un curriculum ineccepibile al concorso per l’Accademia Aeronautica, la conquista della stelletta di sottotenente di Fanteria d’Arresto fu per me particolarmente sofferta, ma ce la feci. Entrando poi in Accademia Aeronautica come allievo pilota trovai un ambiente molto diverso, sempre durissimo (anche se in altro modo) ma molto più élitario e raffinato.

Qualcuno potrà pensare che tutte queste prove speciali devono avermi demolito il patrimonio cerebrale ed ora che il traguardo dei 50 anni si avvicina io stia scantonando in racconti nostalgici ed autocelebrativi.

Non è così. O se danno cerebrale c’è stato, non è questa l’esplicitazione.

Di tanta filmografia (più o meno direttamente sponsorizzata dalle forze armate del Paese di origine) vista su argomenti militari, “Ufficiale e gentiluomo” è l’unico film che veramente si avvicina alla realtà.

Forse una realtà di altri tempi, ma certamente una realtà molto vicina a quella che ho conosciuto io e molti altri militari che sono passati da esperienze analoghe alle mie. Compresa quella dell’aver perso un compagno di corso che ha rifiutato, insieme alla vita, una carriera in cui si sentiva costretto (anche se penso per motivi diversi da quelli del film).

Non ho idea di come stiano le cose oggi fra le mura delle scuole per Ufficiali, e certamente molte cose saranno cambiate, ma “Ufficiale e gentiluomo” è un film che rivedo sempre volentieri e che ha un posto riservato nel mio scaffale dei DVD. Parla dei miei sogni di ragazzo, di sacrifici mostruosi affrontati, di un impegno profuso per nobili intenti, di sentimenti (non certo quelli delle ragazzine romantiche) e di sofferenze per poter conquistare un obiettivo elevato sotto tutti i punti di vista.

Un film che non è bello da rivedere solo con spirtito “nostalgico”: un film che farebbe bene esser visto sia da quei giovani che si sentono tagliati fuori da un futuro prestigioso, sia da quei pagliacci viziati che non sanno cosa voglia dire conquistarsi un’uniforme, ma che hanno fra i loro vizi anche il “carnevale perpetuo”.

Già, perché fra i vari cancri della società contemporanea ci sono anche quelli che non hanno capito che l’uniforme (sia essa un completo elegante o una mimetica da combattimento) va conquistata. E siccome non è una conquista facile va rispettata anche senza aspettare che sia il Codice Civile a farne un obbligo: non basta essere iscritti ad un club di “soft-air” o ad una compagnia aerea virtuale su un simulatore di volo per potersi sentire degni dell’uniforme e fregiarsene abusivamente.

Un uniforme può ancora permettere ad un giovane di qualità e che non può permettersi né l’iscrizione al circolo di “Soft-air” né alla compagnia aerea virtuale di diventare VERAMENTE qualcuno.

Questo è il significato che vedo io in quel film. Per il resto della recensione, con tutti i dettagli e i riferimenti cinematografici, vi consiglio di cercare su Wikipedia o siti affini, lì ci sono e non potrei mai scriverne io.

Buona visione a chi vorrà ri/vedere questo vecchio film sotto un altro punto di vista!

Andrea Troncone