Il caso Ligado sul 5G e lobbying nel settore militare

(di Alexander Virgili)
15/05/20

In che misura le pressioni di gruppi economici e finanziari possono orientare alcune delle scelte strategiche militari statunitensi? Questo sembra uno dei quesiti di fondo della questione Ligado, la controversia che in questi giorni sta coinvolgendo le alte gerarchie militari, la FCC (Federal Communication Commission), il Pentagono, il SASC (Senate Army Services’s Committee), ed altri soggetti economici ed istituzionali, inclusa la Casa Bianca. Sul tavolo sembrano essere in gioco la sicurezza di funzionamento del GPS (prevalentemente quello per usi militari ma non solo), il predominio statunitense in alcuni settori, lo sviluppo del 5G negli USA, alcune strategie statunitensi di politica militare internazionale ed alcune scelte per la gestione delle reti satellitari nel prossimo futuro.

La Ligado è una compagnia di comunicazioni satellitari, precisamente denominata Ligado Networks. Nata con il nome di LightSqared, al finire degli anni ’80, da due aziende che si occupavano di telecomunicazioni, attraverso l’acquisizione di varie licenze e l’uso di alcuni satelliti ha gestito delle telecomunicazioni negli USA ed in Canada con la rete MSAT; aveva tentato un accordo di collaborazione con un partner britannico, ma senza successo.

Nel 2010 la LightSquared si era fusa con SkyTerra Communications, adottando quello come nome ufficiale. Dopo una situazione di bilancio fallimentare è stata acquisita da alcuni gruppi finanziari, che hanno investito vari miliardi di dollari, e con quote di controllo da parte della JP Morgan. In sintesi, è diventata un investimento da far fruttare in un settore come quello delle comunicazioni via satellite che si prospetta in forte espansione.

Una delle società finanziarie che ha acquisito la Ligado ha svolto intensa azione di lobbying. Nel 2019, secondo alcune statistiche, è stata infatti tra le prime 250 società statunitensi per denaro speso nel lobbying, per un ammontare di oltre due milioni di dollari. La compagnia ha cercato di imporsi non solo con le trasmissioni via satellite ma anche con il 4G LTE wireless broadband, poi nella telefonia mobile con ripetitori a terra ma il rischio di interferenza con il GPS in uso portò al blocco delle autorizzazioni e ad una situazione di bancarotta.

Nel 2015, la Ligado era passata sotto il controllo di alcune società finanziarie di investimento privato ed aveva siglato degli accordi con altre compagnie per una coesistenza delle proprie attività, su date frequenze, con quelle delle aziende che gestiscono il GPS. La gestione, negli anni precedenti, sembra abbia ricevuto formali e pubblici appoggi e regolari investimenti da personalità di rilievo quali il senatore Obama (futuro presidente) ed alcuni alti ufficiali. La Ligado (già SkyTerra) stava giungendo ad avere l’approvazione per la realizzazione di un parziale 5G, parziale nel senso che, secondo l’opinione di alcuni tecnici, la banda di segnale utilizzata dalla Ligado non consentirebbe lo sviluppo delle piene potenzialità del 5G, oltre a poter interferire con l’attuale rete GPS.

Gli interessi attualmente in gioco, come si evince, sono molteplici e su vari livelli. L’accelerazione dello scontro si è verificato nelle scorse settimane, quando viene contestato alla FCC da parte della Commissione del Senato il rilascio di una autorizzazione alla Ligado di uso di frequenze abitualmente di competenza esclusiva del Pentagono, prospettando il rischio di gravi possibili interferenze radio che danneggerebbero l’uso della rete attuale. Ciò sebbene la Ligado abbia assicurato che con alcune modifiche tecniche non ci sarebbe stato rischio di interferenza o danno per l’attuale rete GPS.

Provando a leggere al di là delle dichiarazioni tecniche specifiche e delle prese di posizione dei numerosi attori in gioco, sembra emergere uno dei punti deboli del sistema statunitense, proprio in un momento nel quale la Cina ed altri competitori internazionali stanno accelerando per proporre un nuovo standard internazionale per il 5G e per le telecomunicazioni in generale.

La fragilità è data proprio dalla necessità di continui bilanciamenti tra forti pressioni non sempre amalgamabili tra loro: gruppi finanziari di lobbying con finalità proprie; il Pentagono che ha doveri istituzionali interni, ma anche un ruolo internazionale di predominio tecnologico che vuole mantenere; le imprese che forniscono il Pentagono di tecnologie e che rivendicano un ruolo adeguato e continuità di investimenti per poter mantenere certi standard tecnologici; gli attori politico istituzionali che spesso sono prevalentemente rappresentanti di specifiche aree geografiche e di interessi di parte più che di quelli collettivi federali.

È altresì evidente come lo scontro tra interessi di investitori abbia oramai un campo relativamente nuovo e comunque ancora promettente: quello dello spazio e delle tecnologie ed applicazioni connesse. I soggetti sono, come nel caso della Ligado, concentrazioni economico finanziarie, che cambiano nome, ampliano o restringono le attività svolte, investono e disinvestono anche in altri Paesi seguendo le esigenze del mercato, o meglio, cercando di orientarlo.

Le holding companies hanno profili mutevoli, sono camaleontiche, usano il sistema liberista di mercato ma cercano allo stesso tempo di alterarlo per trarne maggior vantaggio. Non è escluso che, chiuso in qualche modo il caso Ligado, gli stessi investitori ripropongano le loro strategie con altre denominazioni ed in contesti analoghi.

Come si tramanda abbia detto l’Imperatore Vespasiano “pecunia non olet”.

Foto: U.S. DoD / Twitter