L’Aeronautica militare brasiliana nella campagna d’Italia

31/07/24

Alla fine del 1942, il governo brasiliano decise di inviare unità militari a combattere a fianco delle nazioni alleate in Europa mettendo a disposizione la c.d. Forza di spedizione brasiliana (FEB).

Faceva parte della FEB anche una componente aerea costituita dal 1º gruppo aviazione da caccia (1º GpAvCa) e dal 1° squadrone di collegamento e osservazione (ELO).

Il 22 agosto 1942, in seguito al siluramento della Baependi che causò enormi perdite di vite umane e di risorse materiali, il governo brasiliano dichiarò lo stato di guerra contro Germania e Italia.

Per modernizzare la propria flotta, il Brasile acquistò nel 1942 dagli Stati Uniti dodici caccia Curtiss P-36, due Douglas B-18 e sei caccia NA B-25 Mitchell. A seguire arrivarono ventisei A-28A Hudson.

Il 18 dicembre 1943 fu creato nell'Aeronautica Militare brasiliana il 1° gruppo di aviazione da caccia (1° GAvCa), composto da piloti FAB volontari e, il 20 luglio 1944, il 1° squadrone di collegamento e osservazione (ELO).

Al comando delle unità aeree FAB in Italia furono nominati rispettivamente il maggiore aviatore Nero Moura e il capitano aviatore João Affonso Fabrício Belloc (foto seguente).

Il 1° GAvCa lasciò il Brasile con 350 uomini, di cui 43 piloti, arrivando a Livorno come parte 350° fighter group (350° FG) della U.S. Army Air Force, un'unità formata il 1º ottobre 1942 in Inghilterra. Equipaggiato con cacciabombardieri P-47 Thunderbolt, era conosciuto come 1° squadrone caccia brasiliano con codice "Jambock" e con grido di battaglia "Senta a pua!" che fu suggerito dall'allora tenente Rui, che l'aveva sentita dal cap. Firmino Alves de Araujo, presso la base aerea di Salvador; era un'espressione che esortava i compagni e i subordinati a portare a termine rapidamente le missioni e gli ordini ricevuti da lui.

Prima di essere schierati in Italia, i piloti del gruppo furono inviati nelle basi della 6° Air Force degli Stati Uniti a Panama per ricevere addestramento sulle moderne tattiche di combattimento aereo. I velivoli utilizzati erano versioni del Curtiss P-40 (foto apertura) che erano già state utilizzate dai piloti del gruppo in Brasile.

Il 1° GpAvCa si imbarcò per l'Italia il 19 settembre 1944, arrivando a Livorno il 6 ottobre, a bordo della nave da trasporto truppe UST Colombie. Il 1° GpAvCa si unì al 345° fighter squadron ("Devil Hawk squadron"), 346° FS ("Checker Board squadron") e 347° FS ("Screaming Red Ass squadron") per formare il 350° fighter group, sotto il comando operativo del 62° fighter wing, XXII tactical air command e 12° Army Air Force degli Stati Uniti (USAAF).

Il gruppo era diviso in quattro squadroni, Rosso, Giallo, Blu e Verde e ogni squadriglia era composta da circa 12 piloti. I compiti consistevano nel supporto diretto alle forze di terra, nell'interdizione del campo di battaglia, nell'impedire l'arrivo di rifornimenti e rinforzi; e la distruzione di installazioni industriali e militari nell'Italia settentrionale.

Il 4 dicembre 1944, il 350° FG fu trasferito a Pisa, in un'ex base dell'aeronautica militare italiana, che offriva migliori condizioni di impiego e, inoltre, era molto più vicina alla linea del fronte, aumentando così l'autonomia di volo dei Thunderbolt (foto).

Il 16 aprile 1945 la 5ª armata statunitense iniziò la sua offensiva lungo il fiume Po. Il numero dei piloti era sceso a 25 essendo alcuni caduti in combattimento o catturati. Conseguentemente lo squadrone Giallo fu disattivato e i suoi piloti riistribuiti tra gli altri squadroni. Ogni pilota effettuava una media di due missioni al giorno.

Il 19 aprile il fronte tedesco fu spezzato. Il 22 aprile 1945 le tre squadriglie del gruppo decollarono alle 8:30 del mattino a intervalli di 5 minuti l'una dall'altra per attaccare obiettivi nella zona di San Benedetto, distruggendo ponti, traghetti e autoveicoli. A fine giornata il gruppo aveva effettuato 44 missioni individuali due P-47 furono danneggiati dalla "Flak" e un terzo fu abbattuto. Dall'11 novembre 1944 al 4 maggio 1945 il 1° GpAvCa effettuò un totale di 445 missioni, 2.550 missioni individuali e 5.465 ore di volo in combattimento.

Il "XXII tactical air command" riconobbe l'elevata efficienza dimostrata dal gruppo, attestando che, nel periodo compreso tra il 6 e il 29 aprile 1945, esso effettuò solo il 5% del totale delle missioni effettuate da tutti i gruppi sotto il suo controllo, ma distrusse: 85% dei depositi di munizioni, 36% dei depositi di carburante, 28% dei ponti (19% danneggiati), 15% dei veicoli a motore (13% danneggiati) e 10% dei veicoli mobili a scomparsa (10% danneggiati).

Il 1º squadrone di collegamento e osservazione nella campagna d’Italia aveva lo scopo di supportare l'artiglieria divisionale della FEB, svolgendo operazioni di osservazione, collegamento e ricognizione. Il suo comandante era il cap. João Affonso Fabrício Belloc, che fu promosso al grado di magg.-av. nel corso della Campagna in Italia.

Lo squadrone operava con velivoli Piper L-4H (foto), velivolo monomotore ad ala alta, dotato di un motore da 65 CV, una velocità di 121 km/h e la capacità di trasportare un carico utile di 180 kg.

Il 1° ELO sbarcò a Napoli il 6 ottobre 1944, insieme al 2° scaglione della FEB, procedendo su chiatte da sbarco truppe verso Livorno e l'organico era composto da 11 ufficiali dell'aviazione, 1 ufficiale quartiermastro, 8 sergenti meccanici aeronautici, 2 sergenti radiofonici e 8 ausiliari di manutenzione.

La loro prima base fu presso la Tenuta Reale di San Rossore fino al 13 novembre 1944. La squadriglia operò anche dalle basi di San Giorgio (PT), Suviana , Porreta Terme, Montecchio Emiglia, Piacenza, Portalbera e Bergamo nel giugno 1945. Il 1° ELO effettuò 684 missioni in quasi 200 giorni di operazioni.

Il coraggio e l’alto grado di efficienza e disponibilità dimostrati dal 1° GAvCa sono stati tali che il gruppo fu insignito della Presidential Unit Citation concessa dal governo degli Stati Uniti. Durante la cerimonia, il segretario dell'Aeronautica Militare degli Stati Uniti, E. Aldridge Jr, dichiarò: "le loro gesta vivranno finché gli uomini voleranno. Le loro vittorie sul campo di battaglia saranno nei nostri cuori finché gli uomini onoreranno l'eroismo e il coraggio".

AL

Foto: Força Aérea Brasileira / U.S. Air Force / web