La Força Expedicionaria Brasileira in Italia durante la seconda guerra mondiale (seconda parte)

03/07/24

Come detto il contingente brasiliano avrebbe dovuto approdare in Nord Africa dove avrebbe potuto sfruttare i campi di addestramento inglesi e americani già esistenti. I piani cambiarono e fu dirottato direttamente in Italia.

Le truppe, approdate a Napoli, furono trasferite prima a Tarquinia e successivamente si unirono al contingente istruttori statunitensi a Vada ove, il 19 agosto, Winston Churchill fece visita alla Força Expedicionaria Brasileira. Sul finire del mese di agosto arrivarono dalla Peninsular Base Section equipaggiamento e materiali.

Il 9 settembre gli elementi della 1ª divisione corazzata statunitense guidata dal generale Vernon Prichard furono sostituiti dai militari brasiliani. Il I gruppo d’artiglieria della FEB, al comando del colonnello Da Camino, invece, sostituì successivamente il 434° battaglione. Il 16 settembre la FEB attacca e conquista Mssarosa dopo aver avvicendano, in prima linea, la “Task Force 45” americana e la 1ª divisione blindata. Il 17 settembre le truppe della FEB si impossessarono del Monte Ghilardona e lo stesso giorno, il plotone di ricognizione raggiunse Stiava e respinse il nemico verso nord.

Il 18 settembre pracinhas conquistarono Camaiore (tenente P. Nunes Leal) e vennero a contatto con i partigiani italiani con il quale instaurarono un rapporto di collaborazione. In questi giorni ci fu il primo caduto brasiliano, Antenor Chirlanda, appartenente alla 9a compagnia del II/6°.

Il 26 settembre i brasiliani occuparono il Monte Prana, rilievo strategico per le operazioni belliche e il 29 settembre, invece, militari della FEB raggiungono Stazzema liberando Pescaglia e Borgo a Mozzano.

I primi giorni di ottobre vengono liberati i centri di Ghivazzano, Bolognana, Coreglia Antelminelli, Fornaci di Barga, Cardoso.

L’11 ottobre viene conquistata Barga e dopo il fallimento dell’ ”Operazione Olive” , nella conferenza della Futa (31 ottobre 1944, il gen. Clark sostituisce l’88a divisione americana con la 1a DIE e la 92a divisione USA.

(Schieramento degli Alleati)

Il 21 ottobre Il fronte poi si arrestò e la FEB ricevette l’ordine di spostarsi nella zona di Porretta Terme.
Dal 10 novembre la FEB si stabilizza nella valle del Reno con il compito di respingere le truppe tedesche dagli Appennini Settentrionali che impediscono l’avanzata degli Alleati.

(Armi del battaglione di fanteria della 1a DIE)

Le nuove disposizioni sul campo vedevano a sinistra della valle del Reno la 6ª Divisione Blindata sudafricana (magg. gen. Poole), al centro la FEB e a destra della valle del Reno la 45ª Task Force (gen. Rutledge).

Con l’operazione “Preliminary” si doveva conquistare Monte Castello, che avrebbe permesso agli Alleati di poter attaccare il Monte Belvedere che rappresentava un punto strategico dell’intero settore. Tuttavia l’intento non riuscì.

(Organigramma di un battaglione di fanteria della 1a DIE)

Il 12 dicembre i brasiliani tornarono all’attacco dell’altura. Il comando fu affidato al gen. Zenobio da Costa ma le pesanti condizioni del terreno non permisero un’azione coordinata tra i reparti in campo e così si decise di sulle posizioni di partenza.
Nel gennaio 1945 ci fu una completa riorganizzazione militare della Força Expedicionaria Brasileira.

(Armamento dell’artiglieria divisionale della 1a DIE)

Con l’operazione Encore presentata dal generale Crittenberger, tra la fine di febbraio e la metà di marzo unitamente alla 10° divisione da montagna statunitense, la FEB conquista Monte Castello, Serra-Cota e Castelnuovo agevolando l’avanzata alleata.

Nel marzo ’45 ai pracinhas della 2ª compagnia del 1º battaglione/11º RI venne affidato il compito di occupare Montese e le alture circostanti tra cui il Monte della Chiesaccia, Montebuffone e Montello, fortificate e difese dai tedeschi della 114ª divisione Cacciatori.

L'operazione venne considerata conclusa il 16 aprile con la fine dei contrattacchi tedeschi, il 17 aprile la fanteria brasiliana venne ritirata dal fronte e tenuta sulla difensiva. Il giorno seguente la 114ª divisione ricevette l'ordine di ritirata dopo lo sfondamento del fronte da parte della 10ª divisione da Montagna statunitense nella zona di Tolè.

Dopo la vittoria a Montese, il 22 aprile il 6º reggimento di fanteria conquista Zocca. Con questa azione la 1ª DIE inizia ad incalzare il nemico lungo la valle del Po.

I tedeschi si ritirarono verso Zocca continuando a bombardare i reparti brasiliani. Zocca viene liberata dai brasiliani del 6° reggimento di fanteria il 22 aprile. Il 23 aprile i militari del 6° e 11° reggimento entrano rispettivamente a Marano e Vignola.

I due reggimenti si dirigono poi verso Piacenza e dopo una negoziazione, il 29 e 30 aprile le truppe della FEB ottengono la resa di quattro divisioni nemiche: due tedesche (la 148ª divisione di fanteria e la 90ª divisione blindata) e due italiane fasciste (la 1ª divisione bersaglieri e la 4ª divisione da montagna “Monte Rosa”). Nella sua avanzata finale la FEB arriva fino a Torino e, il 2 maggio 1945, a Susa dove si congiunge alle truppe francesi.

Il 4 luglio 1945 la FEB ricevette l’ordine di spostarsi nei pressi di Napoli per iniziare le operazioni preliminari di imbarco per il rimpatrio.

Il bilancio finale delle operazioni in Europa della Força Expedicionaria Brasileira riporta a 25.334 uomini, di cui 15.069 presero parte ai combattimenti con un bilancio di 451 morti, 1.577 feriti da arma da fuoco in zona di guerra, 487 feriti per incidenti in zona di guerra e 658 infortunati lontani dalla linea del fronte.

Anche sangue brasiliano è stato versato sul suolo italico e il nostro Paese non può che onorare, ringraziare e ricordare tutti i combattenti ed i caduti di quella lunga e feroce guerra.

AL

(Si ringraziano il col. Jauro Francisco da Silva Filho e il magg. Ricardo Santos de Queiroz Junior)

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Immagini: web / Arquivo Nacional