ISIS: svelato il ruolo delle mogli dei terroristi

09/06/15

Dai quattro ai sette terabyte di dati raccolti dai portatili oltre a telefoni cellulari. Questo il bottino del raid condotto in Siria orientale il sedici maggio scorso dalla Delta Force. Il Pentagono ha confermato che durante il blitz è stato eliminato Abu Sayyaf, figura di spicco dell’Isis e responsabile di tutte le operazioni illecite connesse allo sfruttamento dei pozzi petroliferi e dei giacimenti di gas.

Catturata anche la moglie di Abu Sayyaf, la terrorista Umm Sayyaf, trasportata in una base segreta della CIA in Iraq.

I dati sensibili raccolti hanno svelato le operazioni finanziarie e le misure di sicurezza utilizzate dai comandanti dello Stato islamico per evitare di essere rintracciati dalla coalizione a guida USA.

I dati ottenuti nel raid, hanno consentito l’identificazione di un altro alto funzionario dell’organizzazione, Abu Hamid, eliminato il 30 maggio con un attacco aereo USA.

Sappiamo che Baghdadi ed i suoi funzionari regionali si riuniscono almeno una volta al mese. I leader del califfato viaggiano senza trasportare con se alcun oggetto elettronico dotato di GPS, nel tentativo di sfuggire alle contromisure dell’intelligence USA.

Ruolo fondamentale è quello delle donne. Per evitare di essere intercettate, le figure di spicco dell’Isis utilizzano le proprie mogli per comunicare. Le donne, una volta ricevuto il messaggio dai mariti, si scambiano le informazioni tra di loro per poi riportarle al vero destinatario.

In questo modo – commentano dal Pentagono – non si espongono mai, ponendo in prima linea le loro mogli.

I dati raccolti hanno anche rivelato l’utilizzo minuzioso delle risorse dell’Isis. Il 50% delle risorse che provengono dalla produzione illecita del petrolio, è utilizzato per mantenere l’asset di governo dello Stato islamico. Il restante 50% è utilizzato per mantenere gli impianti di produzione e pagare gli stipendi degli specialisti assunti per garantire il funzionamento dei pozzi petroliferi.

Ogni giorno il quadro diventa più chiaro – commentano dal Dipartimento di Stato al New York Times – apprendiamo sempre di più sull’organizzazione e sulle procedure che utilizzano.

Intanto, il gruppo sunnita radicale continua a mantenere posizioni in Siria ed Iraq.

Franco Iacch