Il "manuale" vuole fornire al lettore, l'imperatore e i suoi generali in particolare, gli schemi tattici e strategici che hanno dato lustro per secoli alla macchina bellica di Roma.L'arte della guerra romana dovrebbe essere un testo fondamentale per la formazione di ogni militare moderno. I principi e le dinamiche descritte mostrano come tante tattiche o strategie fossero già in uso millenni addietro.
Il celebre "al nemico che fugge ponti d'oro" che oggi viene interpretato a tutela degli sconfitti , quasi come un precetto cavalleresco od umanitario, non era tale al tempo dei romani. Già prima della battaglia - spiega l'autore - bisogna decidere quale sarà la via di fuga del nemico, non per magnanimità, ma per meglio massacrarlo una volta sconfitto ed in rotta: un gruppo di soldati stretto in una gola senza scampo venderà cara la pelle, mentre la prospettiva di scampare alla morte farà perdere l'inquadramento, la volontà di combattere e le armi. Le truppe mandate all'inseguimento troveranno uomini sconfitti e soprattutto di spalle...
Andrea Cucco