Ed. Rodorigo Editore
pagg. 104
Ci sono libri che non hanno bisogno di quarta di copertina o di informazioni ulteriori per essere letti. Ti basta il titolo. È quanto è successo a me con “Ieri Oggi Domani 1931-2016”, il libro sulla Nave Scuola Amerigo Vespucci prodotto da Rodorigo Editore. Sono bastate quelle tre semplici parole per incuriosirmi e per tornare con la mente a uno dei capolavori della commedia italiana e a due grandi attori: Sophia Loren e Marcello Mastroianni.
E di altrettanto capolavoro non può non parlarsi sfogliando il libro: oltre 100 pagine, scatti irripetibili, didascalie puntuali. Il tutto a ripercorrere gli 85 anni di quella che viene considerata la più bella nave al mondo: la “Regina dei mari”. A rendere unico il volume la copertina, creata artigianalmente con un inserto originale della vela olona dell’albero maestro della nave. Un dettaglio che fa la differenza, conferendo al libro il valore del collezionismo.
La storia dell’Amerigo Vespucci ebbe inizio nell’Arsenale di Castellammare di Stabia il 22 febbraio 1931. A volere la nave, e la “quasi gemella” Cristoforo Colombo, l’ammiraglio Thaon di Revel. Una scelta che all’epoca sembrò controcorrente, considerato che la marineria velica era al tramonto, ma che nel tempo si rivelò lungimirante, confermando il forte valore formativo della navigazione a vela sul carattere degli individui.
85 lunghi anni racchiusi nella forza delle immagini: foto, in bianco e nero prima e a colori poi, di cerimonie, partenze, ritorni e attività navali. Foto che scandiscono una storia formativa continua: la quasi totalità degli ufficiali di Marina italiani ha compiuto sul Vespucci il primo imbarco, ricevendo il battesimo del mare e tutte le istruzioni fondamentali per diventare veri marinai e condottieri. Una storia di attività addestrative annuali, eccezione fatta per il 1940 a causa dell’ingresso dell’Italia nel secondo conflitto mondiale, e degli anni 1964, 1973, 1997, 2014 e 2015, quando la nave fu sottoposta a lavori di manutenzione straordinaria.
Storie, ma anche curiosità, come quella del motto che la contraddistingue “Non chi comincia, ma quel che persevera” e aneddoti come quello legato al 1960 quando il Vespucci fu il primo tedoforo italiano delle Olimpiadi di Roma. Infine tradizione e innovazione: il binomio perfetto che fa della Nave Scuola un’unità militare con spiccate capacità dual-use, ambasciatrice dello stile italiano nel mondo, palestra professionale e custode dell’antica cultura marinara mediterranea.
Una storia quella del Vespucci che dovrebbe renderci orgogliosi. Una storia che sa di passato, ma anche di futuro e che vale la pena conoscere. Chiudo citando dal testo la frase dell’ammiraglio Agostino Straulino; “solo chi non va per mare si chiede…a che serve un veliero ottocentesco per formare Ufficiali di Marina nell’epoca dei missili e dei sottomarini nucleari…Si dispone di strumentazione di bordo che un tempo ci sognavamo, ma l’importanza è che non si smarrisca la capacità di cavarsela in mare con le proprie conoscenze e le proprie capacità…Nel mare, nelle sue onde, nel suo vento, bisogna saper leggere sempre un po’ di quello che accadrà nel futuro”.
Per maggiori informazioni, consultare il sito: www.rodorigoeditore.it
Anita Fiaschetti