La rivista americana Fortune sostiene che nel XXI secolo l'acqua sarà ciò che il petrolio è stato nel XX° secolo: il bene più prezioso che determina la ricchezza delle nazioni.
Il 28 luglio 2010, l’ONU dichiarò attraverso una Risoluzione che "l'acqua potabile e per uso igienico, oltre ad essere un diritto di ogni uomo, più degli altri diritti umani, concerne la dignità della persona, è essenziale al pieno godimento della vita, è fondamentale per tutti gli altri diritti umani".
Il più grande conflitto geopolitico del XXI° secolo, si prevede sarà centrato proprio su questo tema. Si stima infatti che entro il 2025 la domanda di questa risorsa, indispensabile alla vita umana, sarà il 56% superiore a quella dell'offerta.
Il conflitto, sostanzialmente, è già, tra coloro che credono che l'acqua debba essere considerata un bene negoziabile (come il grano e caffè) e quelli che sostengono si tratti di un bene sociale, al pari del diritto alla vita.
I dati lasciano presagire che il pianeta è in vista di una sempre più grave carenza idrica, anche se il problema non sarà la mancanza di acqua dolce potabile quanto piuttosto della cattiva gestione e distribuzione delle risorse.
Oltre 2,2 milioni di persone nei paesi in via di sviluppo, soprattutto bambini, muoiono ogni anno per malattie associate alla mancanza di acqua potabile, servizi igienici adeguati e di igiene. Inoltre, quasi la metà degli abitanti dei paesi in via di sviluppo soffre di malattie direttamente o indirettamente dal consumo di alimenti o acqua contaminati da organismi patogeni.
Con un adeguato approvvigionamento di acqua potabile e di servizi igienici adeguati, l'incidenza di alcune malattie e la morte potrebbero essere ridotte fino al 75%.
Negli ultimi anni, le multinazionali hanno ottenuto il controllo del bene in gran parte del mondo e si è ipotizzato che nei prossimi anni, talune multinazionali possiederanno il controllo monopolistico di quasi il 75% di questa risorsa vitale per il nostro pianeta.
Una delle più grandi falde acquifere del mondo è localizzata in Sudamerica, noto come il Sistema Acquifero Guaranì, questa grande riserva di acqua pura si estende dal nord del Pantanal in Brasile, occupa una parte del Paraguay e Uruguay e finisce in Argentina. Il volume totale di acqua immagazzinata è enorme, tra i 40 e gli 80 chilometri cubici, una cifra equivalente a quattro volte la domanda totale annuale dell’Argentina.
Le Ricerche sul SAG sono state eseguite dall'Università di Santa Fe e Buenos Aires, e dall’Università dell'Uruguay e diverse università pubbliche brasiliane, fino alla fine degli anni novanta, dopo che esso stesso è diventato parte di un progetto finanziato dalla Banca Mondiale.
In Argentina, ha destato molto scalpore la dichiarazione del Dipartimento di Stato e di talune voci che ci sarebbero organizzazioni terroristiche a tenere sotto controllo la destinazione del Sistema Acquifero Guaranì (SAG), quasi un “Quantum of Solace” già ampiamente descritto nella nota trilogia dell’agente 007, James Bond. Un oceano di acqua potabile sotterranea, indispensabile al mondo intero e che come tutti i beni preziosi alla ricchezza delle nazioni, sarà nei prossimi anni oggetto di conflitti fra le stesse.
Fonte : ecojoven