Il cambiamento tecnologico ha le sue regole dettate dalla traiettoria tecnologica disegnata dai centri di ricerca delle nazioni più sviluppate.
Cinquecento anni fa, Copernico teorizzò che la terra ruotava intorno al sole: un fatto che Galileo confermò 100 anni più tardi.
Era iniziata l’era delle scoperte scientifiche. La combinazione della carta stampata e delle sfide lanciate da Galileo alla Chiesa rappresenterà un punto di attrito per il progresso della scienza e della tecnologia.
Da quei giorni il progresso scientifico non è avanzato in modo lineare ma in modo esponenziale. Oggigiorno, il progresso tecnologico continua ad accelerare.
Le accelerazioni sono dovute a vari fattori tra i quali c’è da annoverare la nuova era digitale che ha reso più liquida non solo le società ma anche la conoscenza.
Altro fattore importante è stato il fenomeno della globalizzazione che si è sviluppato in modo irrituale senza una “governance”, ciò ha consentito alla tecnologia di superare le barriere nazionali e diffondersi ovunque.
Quali sono stati gli effetti di questi cambiamenti?
Lo sviluppo della Cina e in parte dell’India è stato il frutto dei fattori precedenti: oggi la Cina deve essere annoverata tra i paesi più sviluppati sotto i profilo tecnologico, al pari se non al di sopra di quelli tradizionalmente considerati paesi sviluppati, considerando gli USA quale capostipite. L’affermazione della Cina nel campo delle tecnologie avanzate ha reso, di fatto, il mondo multipolare, insieme alla Russia.
La Cina, paese ancora considerato e trattato come paese in via di sviluppo, può vantare il possesso di tecnologie non ancora mature negli altri paesi sviluppati tra le quali meritano menzione le capacità di reti digitali 5g, il possesso di tecnologie spaziali allo stato dell’arte, il possesso di armamento ipersonico di recente fattura.
Il possesso di armamento ipersonico con capacità nucleari conferisce alta deterrenza nel campo militare e sia la Russia (Avangard) sia la Cina (Jiageng, foto) sono oggi all’avanguardia anche in questi settori: il vecchio paradigma sulla superiorità tecnologica dell’occidente è da considerarsi sulla via del tramonto. Il cambiamento del paradigma porterà ad un nuovo ordine mondiale non noto.
Secondo Kissinger (Ordine Mondiale), ogni ordine internazionale deve prima o poi affrontare l’impatto con due tendenze che ne mettono in dubbio la coesione: la ridefinizione della legittimità, oppure un significativo cambiamento nell’equilibrio del potere.
Secondo il “Center for Security Studies” di Zurigo, nell’ambito dello studio degli “Strategic Trends 2019”, è iniziato l’eclisse della superiorità tecnologica militare dell’occidente, a favore dell’Oriente asiatico.
La traiettoria tecnologica prima disegnata dall’Occidente ora potrà essere modificata o cambiata dai paesi asiatici.
Perché è importante essere protagonisti ed essere decisori della traiettoria tecnologica? La traiettoria tecnologica può determinare il cambiamento del paradigma industriale.
La prima rivoluzione industriale vide l’Inghilterra protagonista delle nuove tecnologie che dominavano i mercati, conseguentemente la Sterlina diventò la moneta principe alla base degli scambi commerciali.
Condizioni analoghe valgono per gli Stati Uniti e per la loro moneta all’indomani del secondo conflitto mondiale.
Gli Stati Uniti godono nel dopoguerra di una supremazia economica diretta conseguenza dell’anticipo con cui il Paese aveva avviato la seconda rivoluzione industriale.
Lasciando ora ad altri paesi la possibilità di scrivere la storia tecnologica del futuro, l’Occidente ripercorrerà la storia inglese. La moneta è uno dei capisaldi intorno al quale ruota l’equilibrio dei poteri del mondo. Con queste premesse, la prossima rivoluzione industriale si allontanerà dall’Occidente e approderà nel terreno asiatico con possibile indebolimento del dollaro e dell’euro.
La grande assente in questo gioco è l’Europa.
È necessario per l’Europa ripercorrere le strade dello sviluppo tecnologico per i processi di innovazione e crescita seguite prima dagli USA e ora dalla Cina.
Detti sviluppi sono ancorati ai forti investimenti in ricerca e sviluppo nel campo spaziale e militare per la messa a punto delle nuove tecnologie che sono neutre nella loro essenza e solo il campo applicativo ne determina la fattispecie.
L’Institute of Mechanics, dell’accademia cinese delle scienze sta costruendo una industria per la produzione commerciale di motori ipersonici per le applicazioni civili e militari.
Le ricerche dei nuovi materiali da usare per schermare dal calore le capsule spaziali in rientro nell’atmosfera, hanno consentito la messa a punto di materiali resistenti fino a 3000° Celsius continui.
L’insieme delle citate due nuove tecnologie sta rivoluzionando gli equilibri dei poteri tra le grandi potenze a favore di quelle asiatiche che sono più avanti nella ricerca tecnologica.
L’Europa ha la possibilità di giocare un ruolo importante per gli equilibri del sistema di sicurezza internazionale, federando le industrie nazionali militari sui nuovi progetti militari europei.
Sono stati disposti 13 mld di euro nel prossimo settennato sul fondo europeo per la difesa a valere sul bilancio quinquennale della UE, di cui 4,1 mld per il finanziamento di progetti di ricerca e i rimanenti per la messa a punto dei prototipi.
L’Industria europea per la difesa cofinanziata anche dagli stati membri potrà ricreare le condizioni per il rilancio tecnologico e competitivo dell’Europa.
Il pilastro militare europeo all’interno della NATO aperto anche ai vicini, potrà completare il quadro di sicurezza del nuovo assetto multipolare che si è già delineato.
Gli USA non hanno energie sufficienti per competere da soli e il loro isolamento non ha mai portato a grandi risultati: anzi.
È tempo che l’Europa cambi passo per la sicurezza internazionale e per la sua sopravvivenza.
Foto: MoD Cina / EUNAVFOR MED