Sogno di una notte di mezza estate, ovvero: come Israele realizza i suoi progetti

(di Nicola Cristadoro)
01/08/24

Parafrasando Sheakespeare, se non si trattasse di una situazione drammatica, si potrebbe dire che Israele ha coronato il suo Sogno di una notte di mezza estate.

Alle 02:00 del mattino del 31 luglio 2024, il capo dell'ufficio politico di Hamas Ismail Haniyeh è stato ucciso insieme a uno dei suoi accompagnatori, Wasim Abu Shaaban, nell’edificio in cui alloggiava a Teheran. Haniyeh si trovava nella capitale iraniana per partecipare alla cerimonia di giuramento del neo presidente iraniano Masoud Pezeshkian. Hamas ha annunciato ufficialmente la sua morte e ha immediatamente attribuito la responsabilità ad Israele: un “attacco sionista dal cielo”1. Il governo di Netanyahu non si è pronunciato in merito.

Secondo le frammentarie notizie riportate dai media, a colpire la residenza di Haniyeh sarebbe stato un “missile teleguidato” non meglio specificato2. Il canale televisivo satellitare panarabo libanese Al-Mayadeen, allineato all'Iran, riporta che il leader di Hamas sarebbe stato ucciso con un missile lanciato in territorio iraniano da un altro paese3. Haniyeh è stato ucciso poche ore dopo che un aereo da caccia aveva ucciso nel cuore di Beirut Fuad Shukr, il più anziano comandante militare di Hezbollah in Libano. Per la cronaca, questi era ritenuto responsabile della strage di Majdal Shams del 27 luglio, in cui sono morti 12 tra bambini e adolescenti:

L’intelligence dello Stato ebraico non ha dubbi: il razzo che ha colpito i civili, tutti minori, è stato lanciato da Hezbollah, che però nega il proprio coinvolgimento nell’attacco. Secondo gli esperti dell’IDF,4 è stato impiegato un razzo Falaq-1 fabbricato in Iran, con una testata di oltre 50 chilogrammi di esplosivo. Una tipologia di razzo utilizzata solo dal gruppo terroristico Hezbollah, ha precisato il portavoce Daniel Hagari. Più tardi, il colonnello Avichay Adraee ha dichiarato che l’attacco a Majdal Shams è stato diretto da Ali Muhammad Yahya, comandante di un sito di lancio di razzi nell’area di Chebaa nel Libano meridionale: «Nonostante i suoi tentativi di negare, Hezbollah è responsabile del massacro a Majdal Shams e dell’uccisione di bambini e ragazzi sul campo di calcio».5

L’operazione su Beirut, che ha causato 3 morti e 74 feriti, si inquadra nella rappresaglia condotta da Israele in seguito alla suddetta strage. L'IDF, infatti, ha ufficialmente rivendicato la responsabilità dell'assassinio dell'alto funzionario di Hezbollah, informandone anche gli Stati Uniti, mentre per quanto riguarda l'assassinio di Haniyeh, come detto, Israele non ne ha fatto cenno nemmeno all’alleato americano.

Facciamo ancora un passo indietro e andiamo in Siria, dove il 1° aprile 2024, in un raid aereo contro l’edificio che ospitava l’ambasciata iraniana, è stato ucciso Mohammad Reza Zahedi, uno dei comandanti più anziani delle Forze Quds iraniane in Siria e Libano:

Con Zahedi nel quartiere colpito di Mezzeh, base dei pasdaran a Damasco, sono morti altri 7 militari tutti pasdaran. Secondo l'agenzia di stampa iraniana 'Tasnim', tra le vittime ci sarebbe anche Mohammad Hadi Haji Rahimi, l'ex vice coordinatore della Forza Quds. Il Ministro degli Esteri iraniano, ha accusato ufficialmente Israele di essere mandante del raid. Per il capo della diplomazia iraniana, l’attacco israeliano nella capitale siriana con aerei da combattimento F-35 e sei missili costituisce una violazione di tutti i trattati internazionali. 'La risposta al raid sarà dura' ha avvertito Teheran.6

ANALISI TECNICO-MILITARE

Se dall’ottobre 2023 per la leadership israeliana Haniyeh rappresentava un obiettivo di elevato valore intrinseco, un high value target come verrebbe definito in termini di intelligence militare, al verificarsi delle circostanze favorevoli il leader terrorista è diventato immediatamente un obiettivo di elevato valore remunerativo, un high payoff target, in quanto conseguibile se vi fosse la volontà di ingaggiarlo. È verosimile, pertanto, che Gerusalemme non abbia esitato a cogliere l’occasione. Stavolta, come detto, senza avvertire Washington. Con buona pace degli equilibri geopolitici globali, peraltro sempre precari, l’iniziativa, la tempestività e l’autonomia decisionale hanno dettato le regole.

La prima considerazione riguarda proprio l’intelligence: si è detto molto dell’intelligence failure in occasione dell’attacco subito il 7 ottobre 2024. Nella ricerca delle responsabilità, tuttavia, è opportuno anche indagare anche nella direzione del “decisore”, cioè di un primo ministro che ha sottostimato, se non ignorato, un pericolo che probabilmente i suoi servizi di sicurezza gli avevano segnalato in tempo utile.

Nell’eliminazione di Haniyeh, al contrario, sembrerebbe proprio che da un punto di vista procedurale l’orchestra abbia suonato armoniosamente e ben diretta: le fonti per indicare la presenza e la posizione del bersaglio sono state precise ed attendibili ed il targeting rapido ed efficace. Non si può escludere che Mossad, Shin Bet e Aman abbiano lavorato in maniera coordinata, fornendo ognuno il proprio contributo, questa volta ascoltati con piena fiducia dall’autorità politica.

Veniamo poi all’esecuzione vera e propria dell’operazione, che rimane avvolta da un livello di discrezione su cui è possibile fare delle congetture, ma non avere dei dati certi, disponibili invece nel caso degli F-35 e dei missili impiegati a Damasco. In considerazione dell’importanza del bersaglio, proprio gli F-35 potrebbero essere stati i protagonisti dell’azione, armati con munizionamento standoff, cioè missili o bombe teleguidati che possono essere lanciati da una distanza sufficiente a consentire a chi attacca di eludere l'effetto del fuoco difensivo proveniente dall'area-bersaglio. Non dimentichiamoci, tra l’altro, che l’attacco condotto dall’Iran il 13 aprile 2024 in risposta all’attacco israeliano sull’ambasciata di Teheran in Siria, aveva tra i suoi obiettivi le basi aeree di Ramon e Nevatim, aeroporti da cui operano rispettivamente gli F-16 e gli F-35 delle IDF. Difficile, poi, pensare all’uso di una munizione circuitante, comunemente nota come “drone-kamikaze”, certamente più facilmente intercettabile di un missile teleguidato lanciato da grande distanza. Al di là delle indagini che hanno intenzione di svolgere i Guardiani della Rivoluzione,7 sarà compito degli esperti di techint iraniani stabilire quale ordigno sia stato impiegato.

Israele di solito non commenta le sue operazioni all'estero, ma questo attacco potrebbe aver seguito lo stesso schema dell'operazione israeliana che ha preso di mira le difese aeree iraniane intorno al suo impianto nucleare di Natanz il 19 aprile. Anche in quell'operazione, si ritiene che i jet israeliani abbiano sparato razzi dall'esterno dello spazio aereo iraniano.

Parliamo, allora, delle capacità della difesa aerea iraniana. Il sistema della difesa aerea dell’Iran è discontinuo. Per fare un esempio: mentre in Russia, a protezione della sola città di Mosca, high value target di livello strategico, è schierato un sistema integrato di difesa aerea costituto da sistemi A135M, S-400, S-300 e Pantsir-S8, in prossimità di Teheran (e in tutto l’Iran), non è disponibile nulla del genere.

Diamo uno sguardo ai sistemi che si ritiene utilizzi l'Iran, in base alle informazioni reperite presso le fiere internazionali dei produttori di armamenti o ottenute dalle analisi pubblicate dalla Defense Intelligence Agency (DIA) e dai resoconti dei media. Sebbene non sia chiaro quanti sistemi d’arma antiaerei siano attualmente attivi in Iran, tuttavia, è accertato che Teheran ha reso prioritaria la creazione di una rete di difesa aerea su più livelli: a corto, medio e lungo raggio.9 In un rapporto della DIA del 2019 si afferma che “L’Iran gestisce una vasta gamma di sistemi radar e SAM destinati a difendere i siti critici dagli attacchi di un’aeronautica militare tecnologicamente superiore.”10

Cominciamo dai sistemi a lungo raggio, che comprendono il sistema di produzione nazionale Air-Defense 200 (AD-200), presentato alla fiera della difesa DIMDEX 2024, tenutasi in Qatar nel marzo 2024.11 Questo va ad aggiungersi ai sistemi Bavar-373 e Sayyad-3, in servizio già da diversi anni. In tale gamma, poi, l'Iran dispone di due sistemi di fabbricazione russa: l'SA-5 Gammon (S-200) con una gittata massima di 300 chilometri e il più avanzato SA-20 C Gargolye (S-300 PMU2) con una gittata massima di 400 chilometri, ricevuto nel 2016. Secondo la DIA, il sistema SA-20 C sarebbe “la componente più capace del sistema di difesa aerea integrato [dell'Iran] che, molto probabilmente, utilizzerà il SA-20 C per proteggere le sue infrastrutture più critiche, come i suoi siti nucleari e Teheran”.12

Per la difesa aerea a medio raggio, si parla dei sistemi AD-40 e AD-75, che hanno rispettivamente una gittata di 40 e 75 chilometri. L'AD-40 può colpire bersagli a bassa velocità, come i droni, mentre l'AD-75 è concepito per colpire più bersagli contemporaneamente. La categoria a medio raggio comprende il sistema statunitense I-HAWK, piuttosto obsoleto: è stato utilizzato, infatti, per la prima volta dall'esercito statunitense nel 1959. Il sistema, comunque, è stato aggiornato e prodotto nella versione denominata Mersad. Altri sistemi a medio raggio includono i missili di produzione nazionale Sevom Khordad (o 3rd of Kordad), Raad, Talash, Sayyad-1 e Sayyad-2.

La difesa a corto raggio è costituita dall’AD-08, con una gittata massima di otto chilometri, progettato per colpire quattro bersagli alla volta. A questo si aggiungono l'SA-15 Gauntlet (Tor M1) e il Rapier, sistemi già presenti nell'arsenale iraniano.

Nonostante la varietà dei sistemi disponibili, vale la pena sottolineare l’affermazione sopra riportata “…destinati a difendere i siti critici dagli attacchi di un’aeronautica militare tecnologicamente superiore.”

Senza la disponibilità di un sistema AWACS (Airborne Warning and Control System, Sistema Aviotrasportato di Allarme e Controllo, ndr) nell’aeronautica iraniana, gli Israeliani possono volare a bassa quota, sfruttando la copertura offerta dai rilievi montuosi presenti nel nord est dell’Iraq, guadagnare rapidamente quota e lanciare i missili per poi abbassarsi nuovamente sull’orizzonte. Anche se fossero visti durante la fase di sgancio è improbabile che il missile possa essere intercettato. Va detto, inoltre, che nella fase di attacco, gli Israeliani procederebbero certamente ad accecare i sistemi di guerra elettronica e i radar utilizzati dagli Iraniani. Proprio per questo Teheran necessiterebbe di sistemi AWACS sempre in volo e di caccia-intercettori costantemente in scramble. Ma l’Iran non ha le risorse necessarie.

Alla luce di queste ed altre vulnerabilità sul piano militare, indipendentemente da tutti i proclami che lasciano intravedere la temuta escalation in un conflitto diretto su vasta scala tra i due paesi, non è così semplice ed immediato che una tale eventualità possa verificarsi. Riferendosi agli attacchi contro Israele condotti da Hezbollah e dai gruppi militanti sostenuti dall'Iran in Iraq, Siria e Yemen successivamente alla reazione alla strage dell’ottobre 2023, Hamidreza Azizi, membro dell'Istituto tedesco per gli affari internazionali e di sicurezza, ha dichiarato che l'obiettivo degli attacchi era quello di "fare pressione su Israele" e "salvare Hamas", organizzazione che gode dell’appoggio iraniano:

"Questo coordinamento è stato chiaramente sostenuto dall'Iran, ma l'obiettivo finale non è quello di espandere la portata della guerra, ma di porvi fine", ha aggiunto. "Non credo che ci sia alcun modo in cui l'Iran trarrebbe beneficio da una guerra tra Israele e Hezbollah".13

Azizi ha anche detto che l'Iran e i suoi alleati sono sempre più preoccupati per il costo delle ostilità con Israele, che ha reagito prendendo di mira i comandanti, le strutture militari e le attività finanziarie dei gruppi sostenuti dall'Iran, tra cui Hezbollah.14

Infine, Teheran, Damasco, Beirut… sembra proprio che Israele, con o senza il placet del Grande Alleato statunitense, riesca ad arrivare dove vuole.

Speriamo solo, allora, che il Sogno di una notte di mezza estate israeliano non si trasformi in un incubo che, prima o poi, ci coinvolga tutti.

1 N. Eyal, E. Halabi, L. Ben Ari, איסמעיל הנייה חוסל בטהרן, חמאס מאשים את ישראל (Ismail Haniyeh ucciso a Teheran, Hamas accusa Israele), y net, 31/07/2024. https://www.ynet.co.il/news/article/r1k1omvta.

2 P. Brera, Uccisione Haniyeh, il missile teleguidato nella stanza a Teheran dopo l’inaugurazione in Parlamento. Tutto quello che sappiamo finora, La Repubblica, 31/07/2024.

https://www.repubblica.it/esteri/2024/07/31/news/morte_ismail_haniyeh_co....

3Haniyeh assassinated by cross-country missile: Sources to Al Mayadeen, Al Mayedeen, 31/07/2024. https://english.almayadeen.net/news/politics/haniyeh-assassinated-by-cro....

4Israel Defense Forces.

5 M. Ferraro, Razzi su Israele dal Libano, morti 12 bambini. Hezbollah nega coinvolgimento, Netanyahu avverte: «Pagheranno caro», Open, 27/07/2024. https://www.open.online/2024/07/27/guerra-israele-gaza-razzi-libano-vitt....

6 A. Alba, Chi era Mohammad Reza Zahedi il generale Pasdaran morto nell'attacco a Damasco, RaiNews, 02/04/2024. https://www.rainews.it/articoli/2024/04/chi-era-il-generale-pasdaran-mor....

7 N. Eyal, E. Halabi, L. Ben Ari, ibid.

8МО заявило, что модернизированная система ПРО Москвы улучшит показатели надежности обороны (Il Ministero della Difesa ha dichiarato che il sistema di difesa missilistico modernizzato di Mosca migliorerà gli indicatori di affidabilità della difesa), Tass, 20/07/2021. https://tass.ru/armiya-i-opk/11947633.

9 A. Helou, Iran says it shot down Israel’s attack. Here’s what air defense systems it might have used, Breaking Defense, 19/04/2024. https://breakingdefense.com/2024/04/iran-says-it-shot-down-israels-attac....

10Iran Military Power, Defense Intelligence Agency, 2019.

11 A. Helou, ibid.

12Iran Military Power, Defense Intelligence Agency, 2019.

13 K. Sharifi, Full-Blown War Between Israel And Iran-Backed Hizballah 'Not In The Interests' Of Tehran, Radio Free Europe/ Radio Liberty, 31/07/2024. https://www.rferl.org/a/israel-hizballah-war-iran/33056662.html.

14 K. Sharifi, ibid.

Foto: U.S. Air Force