Giulio Meotti
Ed.Cantagalli, Siena 2016
pagg.222
“Quello che sta accadendo è il terzo tentativo dei musulmani di realizzare la missione divina di portare la verità di Dio a tutta l’umanità. Questa volta non sarà tramite l’invasione e la conquista, ma l’immigrazione e la demografia.” Con questa frase di Bernard Lewis Giulio Meotti, scrittore e giornalista de il Foglio, ci introduce al tema centrale di questo saggio: “Non ci stiamo più riproducendo e contiamo sull’immigrazione per compensare la carenza di forza lavoro. Questa immigrazione è per la maggior parte musulmana, cosicché l’effetto del nostro declino demografico è l’islamizzazione dell’Europa.” Molti sono i dati statistici, a dimostrazione di questa tesi, riportati in queste pagine.
“I migranti che l’Unione Europea fa finta di scoprire […] appartengono, per la maggior parte, a una religione che, da una quarantina di anni ha dichiarato guerra all’Occidente, e in particolare ai cristiani e agli ebrei, dei quali cerca di cancellare la presenza nel Medio Oriente, con l’assenso più o meno tacito dell’Occidente.” Se consideriamo,inoltre,che il lancio della pillola contraccettiva, negli anni Sessanta, ha dato, assieme all’indebolimento della fede cristiana, uno dei maggiori contributi al decremento demografico dell’Europa, si comprende perché in Occidente si stia diffondendo quella che lo storico francese Pierre Chaunu ha definito la peste bianca, “per dire che oggi la disaffezione a procreare ha, nei paesi progrediti dell’Europa, conseguenze simili alla peste nera che decimò la popolazione.”
Se l’Unione Europea è oggi la regione del mondo con il più basso tasso di fertilità (1,55 figli per donna), la Germania nel 2016 “ha registrato il più significativo picco di nascite in trent’anni grazie ai figli dei migranti.” Mentre “a Genova oggi c’è una cosa che manca e che ne fa la città più vecchia d’Europa: le risate dei bambini.” L’ Italia dove, dal 1994, il numero dei morti supera il numero delle nascite, “è il primo paese al mondo a sperimentare ciò che è noto come il crossing-over, per cui il numero di persone che hanno più di sessant’anni supera il numero di coloro che ne hanno meno di venti.” Questo calo demografico non può essere imputato a una mancanza di benefici sociali, visto che è concentrato nel centro e nel nord Italia industrializzato. “A differenza della peste nere del Medioevo, che ha riempito i cimiteri, la nuova epidemia di sterilità volontaria svuota i reparti di maternità.”
Come successe che i barbari, che erano solo il 5% della popolazione dell’Impero romano in Occidente, lo rovesciarono, così gli “islamisti concludono che i paesi europei sono come un frutto marcio su un albero: basta una scrollata per farlo cadere.” Questo perché per gli europei “la vita presente è tutto ciò che conta, la vita piacevole e confortevole, la vita per sé solo per sé.”
Mentre le chiese si svuotano, le moschee si affollano. Molti luoghi di culto cristiani in Siria e in Iraq sono stati distrutti o profanati dai fondamentalisti islamici. “Ma uno scempio meno grave, all’apparenza pacifico e indolore, sta avendo luogo nel cuore della nostra Europa e nelle capitali della sua cristianità, da Parigi a Londra. Ovunque le grandi chiese della cristianità, cattolica e protestante, sono trasformate in appartamenti di lusso per soddisfare gli appetiti di businessmen in cerca di qualcosa di speciale.” Alcune chiese sconsacrate trovano spesso una nuova vita trasformandosi in abitazioni private, biblioteche, sale da concerto, centri culturali, supermercati, palestre ed, infine, anche in moschee (in Europa attualmente le moschee sono circa 6.000). In Inghilterra vengono chiuse 20 chiese l’anno. In Germania sono state chiuse 515 chiese negli ultimi dieci anni.
Insomma “l’Europa così come la conosciamo, sta scomparendo, sotto il peso della denatalità e della de-cristianizzazione.” Ci saranno invece sempre più musulmani “non perché ce ne sono troppi, ma perché i cristiani sono sempre meno praticanti.” L’islam, infatti, “ha una triplice strategia per la sua conquista dell’Europa: l’immigrazione, la fertilità e la conversione.”
Il professor Bernard Lewis,docente alla Princeton University negli Stati Uniti, uno dei più noti esperti di mondo islamico, nel 2004 ha affermato che l’Europa sarà parte dell’Occidente arabo, del Maghreb. Ci sono, infatti, due Europe, una comprendente Francia, Belgio, Paesi Bassi e i paesi nordici con un tasso di fertilità pari a 1,8, grazie al contributo delle comunità islamiche, l’altra, quella a bassa fertilità, con un tasso di 1, 3, comprendente Germania, Svizzera, Austria, Italia, paesi iberici e dell’est.
Riflettendo sul fatto che “la vera grande causa della caduta dell’Impero romano fu l’implosione demografica” e che Costantinopoli,oggi Istanbul, era una volta il centro dell’impero cristiano, “senza il coraggio di essere ciò che siamo, e di trasmettere la nostra eredità ai nostri figli, noi europei siamo destinati a scomparire. E con noi scomparirà la più grande civiltà che il mondo abbia conosciuto.” Pertanto potrà accadere che “fra centinaia di anni, altri popoli visiteranno le rovine delle nostre città, delle nostre chiese, dei nostri reparti di maternità e si domanderanno: cosa gli è successo?”
Gianlorenzo Capano