Cristina Di Giorgi: Teseo Tesei. All’assalto della gloria

Cristina Di Giorgi
Ed. Idrovolante, Roma 2018
pagg.165

L’autrice, giornalista, con questo suo saggio, “ha voluto rendere omaggio all’Uomo Teseo e agli ideali ai quali ha dedicato tutta la sua troppo breve vita.” 

Nato il 3 gennaio 1909 all’Isola d’Elba, da Ulisse Tesei e Rosa Carassale, Teseo, persi, a pochi anni di distanza, tutti e due i genitori quando era ancora un bambino, entrò, nel 1925, all’Accademia Navale di Livorno, da dove ne uscì, nel 1930, una volta terminati gli studi del Corso Normale del Genio Navale, con il grado di tenente, per poi iscriversi alla Scuola di Ingegneria Navale di Napoli, dove, dopo 3 anni, conseguì il diploma di laurea.

Nel 1934, ottenuto il brevetto presso la Regia Scuola Palombari di San Bartolomeo, fu assegnato, nel 1936, alla 1^ Flottiglia Sommergibili di stanza a La Spezia. Qui, nel tempo libero, si dedicò, “insieme al collega ingegnere Elios Toschi allo sviluppo di un progetto ideato già ai tempi dell’Accademia di Livorno, finalizzato alla realizzazione di un ordigno bellico di nuovissima concezione: il Siluro a Lenta Corsa”, un progetto - nato come un’evoluzione della torpedine semovente di Raffaele Paolucci – per il quale, anche se da alcuni esperti chiamati a valutarlo fu considerato “una follia del momento, una fumata di entusiasmo giovanile e niente più”, la Marina autorizzò la costruzione di un primo esemplare.

Si trattava di “un piccolo sommergibile che gli operatori, seduti a cavallo dello stesso, avrebbero manovrato con l’ausilio di opportuna strumentazione, penetrando nelle basi nemiche, fino allo scafo del natante da affondare, sul quale avrebbero poi attaccato la prua – smontabile – del loro mezzo, contenente una carica esplosiva a tempo.”

Superato il collaudo, Supermarina autorizzò la costruzione di un secondo esemplare. Per l’addestramento del personale ( i futuri incursori) venne individuato la Bocca del Serchio. Nel 1939 Tesei venne assegnato alla neocostituita 1^Flottiglia MAS, di stanza a La Spezia, cui “è assegnato il compito di organizzare tutte le attività legate allo sviluppo e all’uso pratico dei mezzi d’assalto.”

Gli assaltatori, ribattezzati gli “Apostoli di Tesei”, conducevano una vita ritirata alla Bocca del Serchio, evitando nuove amicizie che sarebbero potute diventare pericolose. Per il trasporto dei “maiali” (cosi vennero soprannominati, dallo stesso Tesei, i Siluri a Lenta Corsa) si decise di impiegare il sommergibile, imbragandoli sulla sua coperta.

Il 10 giugno 1940 l’Italia entrò in guerra. “I componenti degli equipaggi di assaltatori che parteciperanno al debutto ufficiale, in guerra, dei Siluri a Lenta Corsa, sono estratti a sorte, lasciando da parte grado e anzianità.”

Birindelli, Franzini, Tesei, Toschi, Paccagnini, Bianchi, Pedretti, Lazzari, Durand de la Penne: questi i nomi dei componenti degli equipaggi. Le prime due imprese, aventi come obiettivo il Porto di Alessandria e una Gibilterra, non andarono a buon fine.

Il 14 marzo del ’41 nacque, al comando del capitano di fregata Vittorio Moccagatta, la X Flottiglia MAS, che riunì i Mezzi d’Assalto e venne scissa in due sezioni: Reparto Mezzi Subacquei, al comando del capitano di corvetta Junio Valerio Borghese, e Reparto Mezzi di Superficie, al comando del capitano di corvetta Giorgio Giobbe. E arrivarono anche i primi successi, come l’attacco alla base britannica di Suda (Creta), ad opera di 6 barchini esplosivi, la notte tra il 25 e il 26 marzo 1941.

L’attacco a Malta fu l’obiettivo successivo al quale Tesei, nonostante alcuni seri problemi di salute, chiese insistentemente di partecipare. Le sua richiesta fu accolta. Quando, infatti, arrivò l’ordine di partenza per la missione, fu deciso che vi avrebbero preso parte anche due Siluri a Lenta Corsa, uno con equipaggio Tesei e il sergente palombaro Pedretti, l’altro con equipaggio il tenente di vascello Costa e il sergente palombaro Barla. L’ordine esecutivo per il forzamento del porto di La Valletta ( operazione Malta 2) venne dato alle 18 del 25 luglio. Vi presero parte barchini esplosivi, due Siluri a Lenta Corsa e i MAS 451 e 452. Purtroppo l’operazione fallì con un bilancio di 18 prigionieri e 15 caduti.

Le ultime notizie relative a Teseo Tesei risalgono alle 4.00 del mattino del 26 luglio, quando mancavano 30 minuti per terminare il suo compito: portare il siluro sotto la rete di protezione del porto. “Da questo momento in poi il destino dell’Eroe elbano e del suo secondo Alcide Pedretti diventa un mistero cha rimarrà sepolto per sempre in fondo al mare.” Tra le ipotesi sulle cause della sua morte c’è quella che, mentre si trovavano in immersione, siano “stati travolti dall’esplosione provocata dal barchino di Aristide Carabelli, lanciato sul Breakwater Viaduct per aprire un varco verso il porto.”

Per questa operazione gli fu conferita la Medaglia d’oro al Valor militare,alla memoria. Il riscatto arrivò il 19 dicembre, con l’affondamento,nel porto di Alessandria, della Valiant da parte di De Le Penne e Bianchi, della Queen Elizabeth da parte di Marceglia e Schegrat, e di una petroliera da parte di Martellotta e Marino.

“Quella di Alessandria del 19 dicembre 1941 rappresenta senz’altro l’impresa che segna la consacrazione sia di tutti coloro che si sono dedicati anima e corpo ai Siluri a Lenta Corsa (Tesei e Toschi in primis), sia della Decima Mas. Che però non si accontenta e non si ferma: si susseguono, infatti, le azioni su diversi fronti di guerra.”

Gianlorenzo Capano