Siamo fatti di stelle, di Margherita Hack e Marco Morelli

ck e Marco MorelliEd. Einaudipagg. 180 Margherita Hack... un nome che mi porta indietro a quando, ancora ragazzino, guardavo i documentari di Piero Angela in TV.

Non ricordo di preciso ma sono sicuro che fu in quegli anni, fine anni settanta o inizi anni ottanta, che vidi per la prima volta quella donna con forte accento toscano e subito rimasi affascinato dal modo in cui raccontava l'Universo che ci circondava.

E' da allora mi è rimasta la passione per l'Astronomia.

Qualche tempo fa appresi della sua morte e mi resi conto che il tempo passa per tutti e anche quelli che uno considera punti fermi nella propria vita, prima o poi scompaiono.Così quando alcuni mesi addietro, nel corso di una delle solite ma sempre piacevoli visite in libreria, mi imbattei nel libro di Margherita senza pensarci su troppo lo acquistai. Margherita avrebbe continuato ad accompagnarmi, come fanno le stelle fisse nel cielo, dalla libreria di casa.Il libro è scritto a quattro mani, con Marco Morelli, direttore del museo di scienze planetarie di Prato.I due autori sono a Trieste e seduti su una panchina di fronte al mare, in attesa di un ospite che non arriverà mai, si tuffano nei ricordi della vita di Margherita.E' la storia di una vita fatta di successi e delusioni, di amore per la scienza e dispiacere per la situazione dell'Italia.Margherita e Marco, con l'aiuto di Aldo, marito di Margherita, ripercorrono la vita fatta di tanti piccoli episodi con leggerezza, mettendo in evidenza le cose in cui margherita ha sempre creduto. Il libro non è una vera biografia, semmai è un libro di ricordi, condito dalle battute piccanti di una donna che, oltre ad essere la più grande astrofisica italiana, era anche una donna senza peli sulla lingua.Mi piace ricordare solo un episodio del libro, quando Morelli parla delle tipologie di studenti universitari, "sono cinque gli studenti con la S maiuscola, i mezzi studenti, gli studenticchi, i paraculo e i quaquaraqua..."Al termine della disamina Margherita chiede infine cosa si intenda per quaquaraqua, "I quaquaraqua sono quelli che parlano, parlano, parlano e non fanno nulla! [..] Si arrabattano tra la loro meschinità, l'ambizione di voler essere qualcuno e l'intima consapevolezza di non essere nessuno."E margherita sbottò: "Ma questi sono i nostri politici! Altro che gli studenti..."

Libro veramente bello, pungente, toccante, da leggere tutto d'un fiato e conservare per sempre nella propria biblioteca.

Grande Margherita Hack e un grazie anche a Marco Morelli!

Alessandro Rugolo