Antonio Spinosa
Ed. Oscar Mondadori
pagg. 596
La Seconda Guerra Mondiale è stata probabilmente la più grande catastrofe cui l'Uomo abbia assistito.
Hitler, se non l'unico colpevole, è stato però uno dei suoi protagonisti principali.
Ho letto diversi libri sulla Seconda guerra mondiale, libri in cui la figura di Hitler è normalmente descritta a tinte fosche.
Spinosa, con questa biografia, racconta la vita di un uomo molto particolare, cercando di mettere in rilievo il suo profilo di statista, di stratega, di fomentatore di folle ma anche di essere umano, con tutti i suoi problemi.
E' interessante cercare di capire come determinati avvenimenti possano aver avuto luogo, cosa abbia spinto il popolo tedesco a seguire Hitler nella sua follia e come i più grandi statisti del tempo abbiano consentito tante atrocità prima di intervenire con la forza.
Adolfus Hitler nacque a Braunau, cittadina austriaca ai confini con la Germania, il 20 aprile 1889. Il padre non riusciva a stare fermo nello stesso posto per più di un paio d'anni per cui Hitler, e il resto della famiglia, passò da un paese all'altro, fino ad arrivare a Linz.
A scuola non era un granché, il suo rendimento era appena sufficiente ma lui pensava fosse colpa dei professori, diciamo pure che si sentiva un genio incompreso, si sentiva un artista e non aveva intenzione di finire i suoi giorni dietro una scrivania con un lavoro normale.
Il padre morì quando lui aveva appena quattordici anni.
Negli anni successivi non combinò niente di buono e cominciò a girovagare facendo lavoretti quali il facchino o lo spalatore di neve, inoltre arrotondava vendendo i suoi disegni. Viveva molto frugalmente e in più di una occasione dovette adattarsi a vivere nelle case per poveri. Si trasferì a Vienna dove cercò di farsi ammettere all'Accademia di belle arti senza successo. Già da allora passava momenti di grande forza di spirito a momenti di buia depressione, altalenanza che lo perseguitò per tutta la vita.
Oltre alla predilezione per l'architettura era amante della musica, tra i suoi preferiti vi era Wagner.
Fin da allora cominciò a formare il suo pensiero politico, ritenendo che Vienna fosse avvelenata dalla presenza degli ebrei e dei Marxisti. Da Vienna passò a Liverpool, dove si stabilì per un certo periodo a casa del fratello Alois. Anche li non combinò niente e così decise di tornare a Vienna, era il 1914 e Adolf aveva allora 24 anni. Negli anni precedenti aveva evitato di presentarsi al servizio di leva, ora, rintracciato, si dovette presentare di fronte alla commissione che però lo giudico inabile al servizio in quanto troppo gracile.
Qualche mese dopo però, il richiamo della guerra cambierà la sua vita. Hitler, inquadrato nelle file del 16° Reggimento di fanteria della riserva bavarese, partì per il fronte...
Spinosa prosegue il racconto della vita di Hitler che sempre più si intreccia con la storia dell'Europa e del mondo, percorrendola fino alla sconfitta finale del 1945.
Un libro veramente interessante e che mette in evidenza quanto possa influire, sulla vita di una intera nazione e di tutto il genere umano, un solo uomo!
Alessandro Rugolo