Da diversi anni il baricentro strategico del globo, dal bacino atlantico (e sottobacino mediterraneo) è in via di progressivo spostamento verso l’area asiatica e le sue imponenti aree marittime. Si vanno concentrando tensioni nuove e opportunità che, mescolandosi ad antiche conflittualità e consolidate realtà, ne stanno facendo uno - se non il principale - snodo del futuro dell’intero pianeta. Quest'area immensa, che sovrappone rivalità ed opportunità, è marcata dalla presenza di attori dotati di grandi potenzialità; molti di questi si stanno progressivamente dotando di strumenti che rendano sistemica la loro presenza.
Tra le nazioni che si sono dotate di una strategia per gestire questo insieme di questioni, in piena sintonia con lo spirito cartesiano che la caratterizza, c'è la Francia.
Parigi ha grandi interessi nella regione (testimoniati dalla robusta delegazione di responsabili delle più grandi aziende d’oltralpe che hanno accompagnato il presidente Macron nella sua recente visita a Pechino, accompagnato dalla presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen) e una storica presenza, iniziatasi già nel XVIII secolo nell’Oceano Indiano per poi espandersi al Pacifico (e i suoi sotto sistemi) nel XIX.
L’Asia è stata terreno del primo conflitto di decolonizzazione del secondo dopoguerra, quello dell’Indocina, dove le forze francesi, sebbene in numero assai ridotto, hanno, tra il 1946 e il 1954, combattuto valorosamente, duramente, ma senza fortuna, contro forze comuniste soverchianti1 perdendo quello che era chiamato al tempo il ‘gioiello dell’impero’. Ma la Francia conserva tutt’oggi dei territori oltremare, che sebbene con statuti amministrativi differenti (a livello amministrativo, la Francia d'oltremare è composta da: 5 dipartimenti d'oltremare (DOM, départements d'outre-mer), che corrispondono ad altrettante regioni d'oltremare (ROM, Régions d'outre-mer); 5 comunità d'oltremare (COM, comunità d'oltremare); 1 territorio d'oltremare (TOM, territorio d'oltremare); 1 collectivité sui generis (collettività sui generis); 1 proprietà demaniale dello Stato. Queste coprono aree vastissime e che contribuiscono a fare dell’Unione Europea l’entità che ha la maggiore ZEE del mondo, contando anche quelli di Spagna, Portogallo e Danimarca2 e quella propria della Francia che corrisponde a 11,7 milioni di km23. Questa da sola è la seconda al mondo dopo quella degli Stati Uniti. Anche se non si tratta di acque territoriali, la gestione di aree così vaste, impone responsabilità e pesi importanti (considerando anche la Terre d’Adélie, la porzione continentale dell’Antartico rivendicata da Parigi, questa superfice si incrementerebbe ulteriormente).
Queste aree non sono circoscritte all’IndoPacifico, ma si trovano anche nell’emisfero occidentale; dall’America Settentrionale (St. Pierre et Miquelon), quella Centrale (St. Martin, St. Saint-Barthélemy, Guadeloupe, Martinique) e quella meridionale (Guiane) e si tratta, con l’eccezione della Guiane, di isole e arcipelaghi4.
La presenza francese nell’Indopacifico appare essere più densa nel sottosistema dell’Oceano Indiano (Mayotte, La Réunion e le TAAF - Terres Australes et Antartiques Françaises, che comprendono la Terre Adélie - le rivendicazioni di Parigi su blocco terrestre dell’Antartico, le isole Crozet, l’arcipelago di Kerguelen, le isole Saint Paul e Amsterdam), Îles Eparses - che a loro volta includono le Îles Glorieuses, Juan de Nova, Europa, Bassas da India, e lo scoglio di Tromelin).
Nel Pacifico, vi sono quattro entità: la Nuovelle Calédonie, Wallis et Futuna, Polinésie e Clipperton (quest’ultimo uno scoglio disabitato prossimo alle coste occidentali del Messico, che lo rivendicava, e la cui attribuzione alla Francia fu il risultato dell’arbitrato di Vittorio Emanuele III nel 1909)5. In tutte quelle terre d’oltremare vivono quasi tre milioni di persone, di cui oltre 300.000 non francesi.
La megaregione, soprattutto il sottosettore del Pacifico, ha rappresentato uno snodo importantissimo della politica di sicurezza francese e la costituzione della ‘Force de Frappe’ gaullista. Infatti tra il 1966 e il 1996, dopo la chiusura del poligono di algerino di Reggane6 negli atolli di Mururoa e in quello vicino di Fangataufa (Polinesia), sono stati svolti 179 esperimenti nucleari, di cui 41 atmosferici e 138 sotterranei7. Per la gestione del programma dei test nucleari, fondamentale nell’assicurare la autonomia nucleare dell’Esagono, ha visto l’assegnazione di importanti forze militari, a cominciare il 5° reggimento della Legione Straniera8 e di dedicarvi in maniera preponderante le capacità di uno squadrone da trasporto strategico dell’Armée de l’Air9.
La fine del programma dei test nucleari e la fine della guerra fredda, porta alla demilitarizzazione di quella parte dell’oltremare francese, con scioglimenti di reparti e ritiri di unità aeronavali e la trasformazione degli assetti delle forze di presenza con una ridotta capacità cinetica10 e sostenute da forze di rotazione anche se di ridotte dimensioni.
Si assiste ora ad una importante inversione di rotta, da alcuni anni, con un incremento di attività militari di ogni tipo e rotazioni di dimensioni sempre maggiori e con sempre maggiore frequenza e manovre militari con tutti gli alleati e partners della megaregione (in primis USA e Australia, ma anche Giappone, Corea del Sud, Nuova Zelanda, India, Indonesia)11. Altre nazioni aderenti sia all’UE e alla NATO (e l’organizzazione stessa che ha un programma specifico di dialogo e cooperazione con Australia, Nuova Zelanda, Giappone e Corea del Sud) si interessano in misura sempre maggiore alle dinamiche dell’IndoPacifico e si impone il coordinamento tra le varie architetture esistenti. La citazione della UE permette di includere questa opzione nella strategia e azione di Parigi nell'area. Infatti Parigi inserisce i parametri degli interessi europei nel quadro dei suoi propri, alla luce di una sinergia che protegga e promuova interessi, politici ed economici della comunità, in sintonia con quella degli alleati e partners regionali e internazionali.
Una panoplia di documenti
La produzione dottrinale francese sui temi della sicurezza e difesa è ricca e articolata e, come accennato, fa riferimento anche all’IndoPacifico. L’ultimo documento, in ordine di tempo, è la Legge di Programmazione Militare 2024-203012 che oltre a pianificare la rinascita militare francese, guarda, e non poteva essere altrimenti, anche all’immenso scacchiere dell’Indopacifico, che per la sua natura geografica, ha una importante dimensione aeronavale e anfibia, ma che necessita anche di forze di terra. Questo documento di programmazione, innanzitutto finanziaria, della difesa si sposa con altri documenti, alcuni di amplio respiro come la ‘Revue nationale stratégique 2022’13. Tutti questi documenti sottolineano la progressiva rilevanza della magaregione e dell’imperativo francese di esservi presente, tutelare i suoi interessi politici, economici, strategici, i propri cittadini e cooperare con gli alleati e partners nella stabilità14. Nel dettaglio, l’approccio francese, si basa su un progetto che inizia nel 2019 e che nasce dalle linee guida fissate dal presidente della Repubblica Emmanuel Macron nel maggio 2018 nel corso della sua visita in Australia15.
L'attuazione di questa strategia si basa su quattro pilastri: l’imperativo della protezione dei territori e delle popolazioni francesi; una credibilità militare riconosciuta; la tradizione della presenza francese nella megaregione; l’impiego della diplomazia militare e quella tradizionale, quali strumenti di influenza e prevenzione per il rafforzamento dell’azione con alleati e partners.
Al di sotto dei quattro pilastri agiscono diverse aree di azione, che si innervano nei termini generali della strategia francese: potenziamento degli assetti militari in termini di conoscenza e anticipazione, protezione, prevenzione e intervento; contrasto della proliferazione, in particolare nei riguardi della Corea del Nord, considerata un elemento sovversivo16 il rafforzamento della cooperazione multilaterale17 e come suaccennato, le sue partnership con Stati Uniti, India, Australia e Giappone al fine di garantire una sicurezza collettiva che rispetti il diritto internazionale.
Fedele ai principi dell’autonomia strategica, Parigi sostiene analoghe azioni e scelte dei suoi partner nel sud-est asiatico, sviluppando ove possibile, opportunità di cooperazione multilaterale, nel quadro dell'attuale, e particolare, architettura di sicurezza regionale, dove si registrano diversi patti e intese subregionali; la Francia, potenza militare di grande capacità , ha la piena consapevolezza della dimensione marittima della megaregione e promuove il modello francese di azione statale in mare. In particolare le forze armate francesi contribuiscono alla politica nazionale di previsione della sicurezza ambientale nella megaregione, tema particolarmente sensibile, in tre aree: l'analisi dei rischi ambientali; sostegno a programmi scientifici mirati; l'organizzazione di convegni in tutta l'area, al fine di sensibilizzare i nostri partner sulle conseguenze del cambiamento climatico sulla sicurezza.
Questo apparato dottrinario tuttavia non nasconde una realtà non ottimale e nel passato sottolineata da vertici militari; infatti nella immensa megaregione prestano servizio meno di 10.000 militari, alcune compagnie dell’Armée de Terre in rotazione dall’Esagono, poche unità navali da pattugliamento, senza unità aeree combat (solo trasporto, pattugliamento marittimo, collegamento e soccorso) e reparti del SMA (Service Militaire Adapté) che non hanno molto di più di un ruolo suppletivo; questo quando si assiste a una impetuosa corsa agli armamenti da parte di quasi tutti gli stati dell’IndoPacifico (dalla enumerazione delle presenze sono intenzionalmente omesse, in quanto non operanti su/in territori giuridicamente francesi, le forze di presenza a Gibuti, negli Emirati Arabi Uniti e la forza multinazionale marittima nel Golfo Arabo-Persico).
La speranza è che a fronte della spinta cinese che copre ogni ambito18, Parigi rafforzi i suoi assetti in tempi e termini brevi, come promesso dal ministro per le forze armate Sebastien Lecornu19 in occasione della Conferenza di Shan Gri La del 2022 a Singapore, tutto questo nel quadro della non più evitabile (e/o procastinabile) rimilitarizzazione della Francia, dell’UE e della NATO.
Un aspetto fortemente sottolineato dai documenti dottrinali è il partenariato con gli alleati e questo porta naturalmente il discorso sulle relazioni con gli Stati Uniti, il competitor principale di Pechino. Se Washington e Parigi sono solidi partners, nell’IndoPacifico, lo sono ancora di più e i temi della cooperazioni nella sicurezza e in altri temi sono al centro dei più recenti colloqui tra i responsabili delle politiche estere dei due paesi20 e questo senza contare che il primo capo di stato straniero ricevuto alla Casa Bianca, dopo l’insediamento del Presidente Biden, è stato proprio il presidente francese Emmanuel Macron21 Oltre al simbolismo e al fastoso benvenuto, pur se presenti temi delicati come la guerra in Ucraina e l'Inflation Reduction Act, restano sempre vive le ottime relazioni tra le due rive dell’Atlantico, così come le frizioni, sempre di breve durata22.
IndoPacifico, Cina e altri
Nonostante seri problemi strutturali23 la vulgata generalizzata sulle questioni regionali è indirizzata in maniera esclusiva, e sempre più preoccupata, verso le azioni e ambizioni cinesi24, diversi analisti e osservatori iniziano a guardare con crescente curiosità alle dinamiche che coinvolgono l’India25 dove recenti sviluppi stanno facendo crescere timori. Anche in questo caso, ma con minore evidenza si ripropongono le sovrapposizioni tra esigenze di dialogo politico, interessi commerciali tra cui quelli francesi26. La tutela e promozione di valori democratici e rendono difficoltose le relazioni con leaders locali forti di sostegni elettorali robusti.
Anche in questo caso la Francia ha giocato d’anticipo, avendo già incluso l’India nel suo programma ‘Année de…en France’27, formalizzato nel 1985 (l’idea di un anno di India in Francia nasce nel 1982, durante un incontro tra Indira Ghandi e François Mitterrand, allora in viaggio ufficiale in India).
IndoPacifico, Francia, ma non solo
Come accennato, la Francia ha sviluppato una strategia per la regione, ma Parigi non è sola. L’interesse verso questa parte di mondo ha portato molti altri partners della Francia a fare altrettanto. Sono molti gli stati e le organizzazioni internazionali e regionali ha adottare dei documenti dottrinali per guidare le loro relazioni con la regione28.
Tutti, Francia inclusa, hanno una contraddizione di fondo, soprattutto in merito alla Cina e alla sua minacciosa presenza e le sue ancora più preoccupanti prospettive di proiezione, regionale e globale. Tutti, Francia inclusa, devono trovare il giusto passo nelle relazioni con Pechino, dove se definita da una parte come una minaccia di fondo alla sicurezza del pianeta, dall’altro non si vuole mandare al macero (quelle che sembrano ancora fruttuose) le relazioni commerciali con Pechino29. La difficile via del compromesso nel relazionarsi con Pechino, di volta in volta e allo stesso tempo, partner, avversario e concorrente, è irta di ostacoli. Esempio di questa distonia nelle relazioni con la Cina, basta osservare la divaricazione con le parole del presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, che sebbene in visita congiunta con il presidente Emmanuel Macron, ha adottato una linea ben più dura del capo di stato francese30 e rimane il dubbio strategico sulla Cina31, forse con lo sguardo già indirizzato al prossimo, futuribile, ruolo di prima donna alla guida della NATO.
Un delicato equilibrio per Parigi
Accanto alla relazione con gli USA, la Francia, sia nell’IndoPacifico sia altrove, ha l’altro suo pilastro dogmatico di politica nel quadro dell’Unione Europea, anche se spesso utilizzata come usbergo per promuovere e tutelare dinamiche e interessi nazionali e questa linea si è rafforzata con la presidenza Macron, il quale nell’ultimo viaggio (il terzo per lui in Cina) compiuto con la tedesca Ursula von der Leyen, presidente della Commissione Europea cerca di delineare una via alternativa alle relazioni con Pechino, partner commerciale e avversario presente e nemico (più o meno aperto) del futuro prossimo.
Nonostante, il consueto appello alla ‘autonomia strategica’ dell’Europa da parte di Parigi, è forte la consapevolezza del sottile gioco cinese di promuovere il ‘decoupling’ (anche questo strategico) con Washington e la disgregazione intereuopea, giocando sul suo enorme peso economico, approfittando dello squilibrio della bilancia commerciale tra i due blocchi, che ha raggiunto i 200 miliardi di euro di deficit per la UE (dal 2020 la Cina è il primo partner commerciale dell’Unione, soppiantando gli USA e dal 2004 il blocco di Bruxelles è il primo partner commerciale di Pechino, che ha un PIL superiore) ma cercando di nascondere le sue difficoltà interne.
Questo difficile esercizio, è reso complicato dal summenzionato squilibrio commerciale, l’ambigua posizione di Pechino in merito alla guerra in Ucraina, terre rare, le vicende legate alla esplosione e aspetti relativi all’epidemia di COVID, i diritti umani ed etnici (Taiwan, Sinkiang/Turchestan Orientale, Tibet, Hong Kong, cristiani e altre minoranze religiose).
L’altro pilastro
Nel contesto del riassetto generale delle politiche verso l’oltremare, Parigi ha lanciato un importante programma finanziario, che ovviamente riguarda anche i comparti dei territori francesi dell’Oceano Indiano e Pacifico32. Come in altri contesti e paesi, l’epidemia di COVID ha evidenziato debolezze esistenti sottotraccia, ma che erano tutto sommato gestibili in tempi di normalità, e che invece sono esplose, lanciando segnali preoccupanti anche in aree considerate tranquille da Parigi33 ed è forte il timore che tali aree etniche, sociali e geografiche, soprattutto dopo l’inizio dell’aggressione russa all’Ucraina, possano diventare oggetto delle attenzioni dei servizi russi per infiltrarvisi e strumentalizzare il malcontento.
Nell’area del Pacifico, superato di misura (politicamente parlando), vista l’assenza delle popolazioni locali al terzo e decisivo voto referendario in Nuova Caledonia34, non si vuole che qui siano i cinesi a soffiare sul fuoco della sovversione35, visto quanto stanno facendo nelle isole Salomone36 e Parigi si impegna in un piano massiccio di sostegno economico e sociale alle popolazioni locali, ‘France Relance’37.
‘France Relance’, oltre a finanziare municipalità, iniziative individuali e programmi infrastrutturali, (solo nell’ambito degli aiuti impresariali, ha erogato quasi 5 miliardi di euro), si affianca a uno, specifico per il Pacifico, esistente dal 1985, ‘Le Fonds Pacifique’38 che ha come obiettivo il miglioramento delle condizioni economiche e sociali di quelle comunità lontane dall’esagono.
Accanto alla leva economica, Parigi riallaccia il dialogo con le dirigenze indipendentiste della Nuova Caledonia39, alla luce dei futuri passi da tenere nell’ambito della Quarta Commissione dell’Assemblea Generale dell’ONU, che gestisce le politiche della decolonizzazione e far verosimilmente uscire l’arcipelago della Nuova Caledonia (e quello di Wallis & Futuna, che sebbene distante geograficamente, piccola e poco popolata, fa parte della medesima entità amministrativa) dalla lista dei territori da decolonizzare e accompagnare all’indipendenza.
La vittoria dell’elemento unionista in Nuova Caledonia, porta per Parigi elementi di tranquillità anche per il futuro della Polinesia francese, anche essa considerata dalle Nazioni Unite, a seguito di un voto nel 2013 da parte dell’Assemblea Generale dell’ONU un territorio non autogovernato e in quanto tale suscettibile di poter decidere sul suo futuro e diventare potenzialmente uno stato indipendente, e i cui elementi pro indipendenza attendevano palesemente una vittoria kanak per rilanciare una simile iniziativa, che avrebbe visto l’espulsione della Francia dallo scacchiere del Pacifico e accendere/riaccendere le rivendicazioni annessionistiche degli stati nel sottoscacchiere dell’Oceano Indiano (da parte di Madagascar, Mozambico, Comore, Seychelles e Mauritius) e quelle indipendentistiche nell’emisfero occidentale.
Conclusioni
La Francia è un attore importante delle dinamiche regionali dell’IndoPacifico e sta cercando di recuperare il tempo perduto per delle scelte antiche e, dopo un periodo di freddo (soprattutto con la Gran Bretagna per la vicenda dei sottomarini australiani) ha rafforzato i legami con gli altri attori della regione, a cominciare dall’India (con la quale, come accennato, ci sono enormi interessi economici in prospettiva) oltre a quelli solidi con Stati Uniti, Australia, Giappone40.
Come previsto da alcuni (seri) analisti la crisi legata alla cancellazione del contratto per i, problematici sottomarini convenzionali d’attacco di costruzione francese per la Royal Australian Navy, è durata lo spazio di un mattino, in termini reali, oltretutto sancito dal pagamento delle penali per la cancellazione del contratto da parte del governo laburista Albanese, che ha rimpiazzato il controverso primo ministro Morrison, cosa che ha attenuato molto l’irritazione di Parigi e dato un nuovo slancio alla cooperazione militare tra Parigi e Canberra, nonostante che l’Australia si orienti sempre di più per i suoi acquisti verso gli USA in primis, Corea del Sud, Spagna e Germania per ammodernare e potenziare i suoi arsenali di terra, mare e cielo.
Oltre all’azione di intesa politica e il rafforzamento militare, in prospettiva, la Francia punta al consolidamento sociale delle sue popolazioni locali, analogamente alle politiche di Washington e Canberra nella megaregione, confermandosi un partner, forse poco considerato da taluni, ma certo di grande rilevanza. Secondo quanto auspicato dal Senato, la strategia francese per l'Indo-Pacifico tuttavia dovrebbe essere più agile, guidata da un appropriato livello politico41 dotata di risorse commisurate alle sue ambizioni, cogestita con i DROM-COM (dipartimenti e regioni d'oltremare-collettività d'oltremare) DOM-TOM (dipartimenti d'oltremare-territori d'oltremare) e adattata alle ambizioni mostrate dai principali attori in questo settore42.
1 Maurice Vaïsse, L'Armée française dans la guerre d'Indochine (1946-1954): Adaptation ou inadaptation, Editions Complexe 1 janvier 2000;
3 https://www.outre-mer.gouv.fr/;
4 ibidem;
5 Per completare il quadro storico della presenza francese in Asia, si vuole citare l'India francese, formalmente gli Établissements français dans l'Inde, che comprendeva cinque enclaves, istituite progressivamente tra il XVII e il XVIII secolo, geograficamente separate tra esse nel subcontinente indiano, da parte della Compagnia francese delle Indie Orientali. Furono de facto incorporate da New Dehli tra il 1950 e il 1954. Le enclaves erano Pondichéry, Karikal e Mahé (oggi nel territorio autonomo di Pondichéry), Yanam (ora stato dell’Andhra Pradesh) e Chandernagor (stato del Bengala). Nel 1950, quando iniziò la progressiva cessione di questi territori all’India, l'area misurava 510 km2, in cui più della metà apparteneva al territorio di Pondichéry con una popolazione di oltre mezzo milione di persone, di cui oltre la metà viveva nell’area di Pondichéry. Inoltre, nel passato, la Francia aveva una concessione a Shangai - Parigi rifiutò sempre di aderire alla municipalità internazionale che governava la città - tra il 1846 e il 1949, a Tienstin tra il 1860 e il 1946 e, tra il 1898 e il 1943, a Kwangchouwan, Hangkow, Samian (1895-1943) e il controllo delle isole Paracels, Spratley tra il 1887 e il 1939, unite amministrativamente all’Indocina francese e non è casuale che Hanoi ne rivendica da tempo la sovranità confrontandosi sempre più duramente con la Cina;
6 La genèse des essais nucléaires en Algérie https://elwatan-dz.com/la-genese-des-essais-nucleaires-en-algerie, El Watan, 22.03.2022;
7 Pierre Billard, la grande aventure du nucléaire francais, des acteurs témoignent, collana Diplomatie et strategie, l’Harmattan, 2016; Prof. E.T. Brown, The Consequences of Underground Nuclear Testing in French Polynesia, http://www.atse.org.au/index.php?sectionid=388, ATSE;
8 Activités du 5e RE (régiment étranger) sur les atolls de Moruroa et Tematangi, https://imagesdefense.gouv.fr/fr/activites-du-5e-rei-regiment-etranger-d-infanterie-sur-l-atoll-de-mururoa.html#;
9 Escadron de Transport 3/60 Estérel, "L'Arméee de l'air, des avions et des hommes", Lcl Henri Guyot, éditions ADDIM, septembre 1992;
10 Les forces armées en Polynésie française, https://www.polynesie-francaise.pref.gouv.fr/Services-de-l-Etat/Defense/Forces-armees-en-PF; Forces armées en Nouvelle-Calédonie https://www.defense.gouv.fr/operations/monde/asie-pacifique/forces-armees-nouvelle-caledonie;
11 Des militaires français et américains en exercice au Japon contre la menace chinoise https://la1ere.francetvinfo.fr/nouvellecaledonie/des-militaires-francais-et-americains-en-exercice-au-japon-contre-la-menace-chinoise-1009228.html, FranceTV Info, 15.05.2021; Mer de Chine méridionale: Paris et Djakarta en exercice https://asiepacifique.fr/mer-de-chine-france-indonesie-exercice-naval/, Asiepacifique, 13.02.2021; Le Dixmude achève sa mission de «soutex» en Asie du Sud-est, https://www.polemermediterranee.com/Actualites/News/Le-Dixmude-acheve-sa-mission-de-soutex-en-Asie-du-Sud-est, Polemermediterranee, 01.07.2015; Mission ‘Pegase 2022’ https://air.defense.gouv.fr/armee-de-lair-et-de-lespace/dossier/mission-pegase-2022#:~:text=de%20la%20projection-,L'arm%C3%A9e%20de%20l'Air%20et%20de%20l'Espace,ampleur%2C%20en%20Asie%2DPacifique, Armée de l’Air,10-18.08.2022; La «diplomatie aérienne» de la France en Asie-Pacifique, https://www.lefigaro.fr/international/la-diplomatie-aerienne-de-la-france-en-asie-pacifique-20220921, Le Figaro, 21.09.2021;
12 La loi de programmation militaire 2024-2030: les grandes orientations, https://www.defense.gouv.fr/loi-programmation-militaire-2024-2030-grandes-orientations, Ministere des Armées, 06.04.2023;
13 Revue Nationale Stratégique https://ihedn.fr/2022/11/30/revue-nationale-strategique/, SGDN, Ministere des Armées, 30.11.2022;
14 La stratégie de défense française en Indopacifique, https://www.defense.gouv.fr/dgris/enjeux-regionaux/strategie-francaise-indopacifique#:~:text=Le%20minist%C3%A8re%20des%20Arm%C3%A9es%20entend,la%20lutte%20contre%20la%20prolif%C3%A9ration, Ministere des armées, Paris, 2022; La stratégie française pour l'Indopacifique: des ambitions à la réalité, http://www.senat.fr/basile/visio.do?id=r8113317_12&idtable=r8113317_12|r8112654_3|r8112366_5|r8113416_8|r8112433_3|r8112633_31|r8112310_9|r8112517_6&_c=Indopacifique+&rch=gs&de=20220410&au=20230410&dp=1+an&radio=dp&aff=sep&tri=p&off=0&afd=ppr&afd=ppl&afd=pjl&afd=cvn&isFirst=true, Sénat, 25.03.2023;
15 France and Australia can be heart of new Indo-Pacific axis, Macron says, https://www.theguardian.com/world/2018/may/02/france-and-australia-can-be-heart-of-new-indo-pacific-axis-macron-says, The Guardian, 02.05.2018; La stratégie de la France dans l'Indopacifique, https://www.diplomatie.gouv.fr/IMG/pdf/fr_a4_indopacifique_022022_dcp_v1-10-web_cle017d22.pdf, Ministére des Affaires Etrangeres, 02.02.2022;
16 la Francia, bisogna ricordare, sin dal 1950 è parte del Comando delle Nazioni Unite, che riunisce tutti i partners che hanno respinto l’aggressione di Pyongyang e delegati militari francesi fanno parte sia del Comando sia della Commissione Militare d’Armistizio dell’UN Command;
17 la Francia ha presieduto per il biennio 2020-2022 l'Indian Ocean Naval Symposium (IONS), e partecipa ai vari fora internazionali in Asia, come lo Shangri-La Dialogue;
18 China’s 1st Military Base In Indo-Pacific Likely Being Developed; Beijing Could Get Its 2nd Facility After Djibouti, https://eurasiantimes.com/china-1st-military-base-in-indo-pacific-likely-being-developed/, Eurasian Times, 03.04.2023;
19 Shangri-La Dialogue speech of Sebastien Lecornu, French Minister of the Armed Forces, https://www.defense.gouv.fr/sites/default/files/tronc_commun/11.06.2022%20Speech%20of%20S%C3%A9bastien%20Lecornu%2C%20minister%20of%20the%20Armed%20Forces%20-%20Shangri%20La%20Dialogue.pdf, Ministere des Armees, 11.06.2022; Sebastien Lecornu, prima di essere nominato ministro delle forze armate era stato ministro per l’oltremare e ha gestito il difficile dossier della Nuova Caledonia;
20 Secretary Blinken’s Call with French Foreign Minister Colonna, https://www.state.gov/secretary-blinkens-call-with-french-foreign-minister-colonna-2/, US DoS, 03.09.2023; Deputy Secretary Sherman’s Call with French Foreign Ministry Secretary General Descôtes, https://www.state.gov/deputy-secretary-shermans-call-with-french-foreign-ministry-secretary-general-descotes-5/, US DoS, 16.03.2023;
21 Remarks by president Biden and president Emmanuel Macron of France Before Bilateral Meeting, https://www.whitehouse.gov/briefing-room/speeches-remarks/2022/12/01/remarks-by-president-biden-and-president-emmanuel-macron-of-france-before-bilateral-meeting/, White House, 01.12.2022;
22 Berlin, Prague fume at Macron’s US-China comments, https://www.euractiv.com/section/politics/news/berlin-prague-fume-at-macrons-us-china-comments-2/, 11.04.03 Euractiv;
23 E. Morelli, crepuscolo demografico del Dragone, Domino, Aprile 2023, pp. 98-105; R. Pecori, La Cina rischia una nuova rivoluzione, Domino, Aprile 2023, pp, 106-113; V. Herczegh, G. Friedman, Xi non può rianimare l’economia cinese, Domino, Aprile 2023, pp. 114-119;
24 NATO leaders declare China a global security challenge, https://www.defensenews.com/smr/nato-priorities/2021/06/14/nato-leaders-declare-china-a-global-security-challenge/, Defense News, 14.06.2021; EU China relations, https://www.eeas.europa.eu/sites/default/files/documents/EU-China_Factsheet_01Apr2022.pdf, EEAS, 04.04.2022;
25 Modi’s Party Deals Its Main Opposition a Final Blow, https://foreignpolicy.com/2023/04/07/india-rahul-gandhi-conviction-congress-opposition-modi-bjp/?utm_source=PostUp&utm_medium=email&utm_campaign=Editors%20Picks%20OC&utm_term=80522&tpcc=Editors%20Picks%20OC, Foreign Policy, 07.04.2023; What is the BBC Modi documentary and why is it so controversial? https://www.theguardian.com/world/2023/feb/14/why-is-bbc-report-on-narendra-modis-handling-of-sectarian-riots-in-2002-so-controversial, The Guardian, 14.02.2023; Why Does the U.S. Care More About Taiwan’s Democracy Than India’s? https://foreignpolicy.com/2023/04/10/rahul-gandhi-india-democracy-modi-us-taiwan-china/?utm_source=PostUp&utm_medium=email&utm_campaign=Editors%20Picks%20OC&utm_term=81594&tpcc=Editors%20Picks%20OC, Foreign Policy 11.04.2023;
26 Le Rafale proche d’un nouveau contrat en Inde: la marine locale le préfère au modèle de Boeing, https://www.challenges.fr/entreprise/defense/le-rafale-proche-dun-nouveau-contrat-en-inde-la-marine-locale-le-prefere-au-modele-de-boeing_838410, Challenges, 09.12.2022; anche se si tratta di un contratto limitato a 26 velivoli Rafale, già in servizio presso l’aeronautica indiana, appare palese l’aspirazione della Dassault di contratti successivi in vista del completamento dell’ambizioso programma delle portaerei dell’Indian Navy con il potente e sofisticato, ma costoso, velivolo)
27 L'Inde est en France, https://www.lemonde.fr/archives/article/1985/06/03/l-inde-est-en-france_2753730_1819218.html#:~:text=L'ID%C3%89E%20d'une%20ann%C3%A9e,en%20voyage%20officiel%20en%20Inde, Le Monde 06.03.1985;
28 Indo-Pacific Strategy Report Preparedness, Partnerships, and Promoting a Networked Region, Department of Defense, June 1, 2019, Washington, DC; The White House, Indo-Pacific Strategy of the United States, July 2022, Washington, DC; The White House, National Security Strategy, Washington DC, 2022; The White House, National Defense Strategy, Washington DC 2022; Statement of the NATO Secretary General with representatives of Australia, New Zealand, Japan and South Korea, https://www.nato.int/cps/en/natohq/opinions_213474.htm, NATO; 05.04.2023; Foreign Policy White Paper, https://www.dfat.gov.au/publications/minisite/2017-foreign-policy-white-paper/fpwhitepaper/index.html, 2017, DFAT, Canberra; Australia's strategic view of the Indo-Pacific, https://www.europarl.europa.eu/thinktank/en/document/EPRS_BRI(2022)698917, European Parliament 22.08.2022; Charting a course through stormy waters. The EU as a maritime security actor, https://www.europarl.europa.eu/thinktank/en/document/EPRS_BRI(2021)689342, European Parliament, 07.03.2023; Canada launches Indo-Pacific Strategy to support long-term growth, prosperity, and security for Canadians, https://www.canada.ca/en/global-affairs/news/2022/11/canada-launches-indo-pacific-strategy-to-support-long-term-growth-prosperity-and-security-for-canadians.html, Global Affairs Canada, 27.11.2022; Johnson B., Dunne J., Understanding China’s efforts to undermine partnerships in the Pacific, https://www.aspistrategist.org.au/understanding-chinas-efforts-to-undermine-partnerships-in-the-pacific/?utm_medium=email&utm_campaign=Daily%20The%20Strategist&utm_content=Daily%20The%20Strategist+CID_c57d68aad6abcfeb4edfb3f8244c1a47&utm_source=CampaignMonitor&utm_term=Understanding%20Chinas%20efforts%20to%20undermine%20partnerships%20in%20the%20Pacific, The ASPIStrategist, ASPI, 07.03.2023; EU Strategy for Cooperation in the Indo-Pacific, https://www.eeas.europa.eu/eeas/eu-strategy-cooperation-indo-pacific_en, EEAS, 21.02.2022; Questions and Answers: EU Strategy for Cooperation in the Indo-Pacific, https://ec.europa.eu/commission/presscorner/detail/en/qanda_21_4709, EU Commission, 16.09.2021; Pinto P. M., El mar de la China Meridional. La disputa por el Indo-Pacífico, https://www.ieee.es/publicaciones-new/documentos-de-opinion/2021/DIEEEO110_2021_MERPER_China.html, IEEE, 05.10.2021; Indonesia y su ascenso en el Indopacífico. Análisis de su creciente importancia geopolítica (reedición), https://www.ieee.es/Galerias/fichero/docs_analisis/2023/DIEEEA11_2023_JAVGIL_Indonesia.pdf, 10.02.2023 IEEE; Pedro N., La India, potencia global en ciernes y clave del Indopacífico, https://www.ieee.es/Galerias/fichero/panoramas/PE2022/Capitulo5.pdf, IEEE, 03.03.2023; EU Maritime Security Strategy. Still navigating “slow ahead”, https://www.ieee.es/Galerias/fichero/docs_analisis/2023/DIEEEA26_2023_ABEROM_Estrategia_ENG.pdf; 12.04.2023, IEEE;
29 Airbus to Double Production in China as It Moves Ahead With New Orders, https://www.nytimes.com/2023/04/06/business/airbus-china-double-production.html, NYT 07.04,2023; Airbus To Build Second Assembly Line at Chinese A320 Site; https://www.ainonline.com/aviation-news/air-transport/2023-04-06/airbus-build-second-assembly-line-chinese-a320-site?utm_hsid=450021401&utm_campaign=Air%20Transport%20Perspective&utm_medium=email&_hsmi=253397647&_hsenc=p2ANqtz-8JMxUxTg7spgraflRLdFyKOks8iZo9IoHDV8Fmrbc-d7Y8aCS4LFezvgcEZQv4qX4fqwh7G3wmG9isbskLUeWGwHP1AMNZHA8wJDnof9WkzwRd1wY&utm_content=2&utm_source=hs_email, Ainonline 06.04.2023;
30 EU's von der Leyen: EU-China trade relationship increasingly imbalanced, https://www.reuters.com/world/europe/eus-von-der-leyen-eu-china-trade-relationship-increasingly-imbalanced-2023-04-06/, Reuters 06.04.2023;
31 Europe’s Dangerous Dependence on China https://carnegieeurope.eu/strategiceurope/89448?utm_source=ctw&utm_medium=email&utm_campaign=titlelink&mkt_tok=ODEzLVhZVS00MjIAAAGK96pwzNNu_1V9GDKFq8krydJxoR5TP3TmzF0PB3iieSnJVW3mXnQXFgxqHAtwq_nrixmq4vbXyb5vMAO3mGyAQjK8OV953i3YiEcdfAk, Carnegie Europe, 04.04.2023; nelle relazioni con Pechino e Taiwan, Parigi ha oscillato parecchio, andando dalla vendita di sistemi d’arma all’isola di cui la Cina rivendica la sovranità, (Taïwan, une île maudite pour les industriels français de l'armement, https://www.latribune.fr/entreprises-finance/industrie/aeronautique-defense/taiwan-une-ile-maudite-pour-les-industriels-francais-de-l-armement-755693.html#:~:text=Pr%C3%A8s%20de%2025%20ans%20apr%C3%A8s,de%20227%20millions%20d'euros.&text=D%C3%A9cid%C3%A9ment%20Ta%C3%AFwan%20est%20bien%20une,industriels%20fran%C3%A7ais%20de%20l'armement, La Tribune, 26.10.2017) ad azioni che Pechino ritiene inaccettabili e provocatorie (Exclusive: In rare move, French warship passes through Taiwan Strait https://www.reuters.com/article/us-taiwan-france-warship-exclusive-idUSKCN1S027E, 24.04.19 Reuters);
33 'Explosive' Covid riots paralyse France's Guadeloupe https://www.france24.com/en/live-news/20211122-explosive-covid-riots-paralyse-france-s-guadeloupe, France 24, 22.11.2021; Angry anti-vaccine protesters attack Guadeloupe hospital bosses https://www.rfi.fr/en/france/20220106-guadeloupe-anti-vaccine-protesters-attack-hospital-bosses, RFI 01.06.2022;
34 Nouvelle-Calédonie: les indépendantistes appellent à la non-participation au 3e référendum, https://www.rfi.fr/fr/france/20211021-nouvelle-cal%C3%A9donie-les-ind%C3%A9pendantistes-appellent-%C3%A0-la-non-participation-au-3e-r%C3%A9f%C3%A9rendum, RFI 21.10.2021;
35 Magnani E., Indo-Pacifico: la Cina continua ad espandere la sua influenza negli stati piccoli e deboli, https://www.difesaonline.it/geopolitica/analisi/indo-pacifico-la-cina-continua-ad-espandere-la-sua-influenza-negli-stati-piccoli, Difesa Online 27.05.2022;
36 Magnani E., Indo-Pacifico: le crisi negli arcipelaghi che fanno gola a Pechino https://www.analisidifesa.it/2021/12/indo-pacifico-le-crisi-negli-arcipelaghi-che-fanno-gola-a-pechino/, Analisi Difesa 21.12.2021;
37 France Relance et aides économiques https://www.polynesie-francaise.pref.gouv.fr/Dossiers/France-Relance-et-aides-economiques
38 Le Fond Pacifique https://www.polynesie-francaise.pref.gouv.fr/Actions-de-l-Etat/Le-Fonds-Pacifique;
39 Pro-independence Kanak delegation to attend talks with French government on New Caledonia’s https://www.nationalia.info/new/11531/pro-independence-kanak-delegation-to-attend-talks-with-french-government-on-new-caledonias, Nationalia 29.03.2023;
40 A. Bondaz, La France, une puissance d’initiatives en Indo-Pacifique, https://www.frstrategie.org/publications/notes/france-une-puissance-initiatives-indo-pacifique-2022 , Fondation pour la recherche stratégique, Paris, 2022;
41 Il ministero dei territori d’oltremare è confluito, seppur dotato di una certa autonomia, nel ministero degli Interni;
42 La stratégie française pour l'Indopacifique: des ambitions à la réalité https://www.senat.fr/notice-rapport/2022/r22-285-notice.html#:~:text=La%20strat%C3%A9gie%20fran%C3%A7aise%20pour%20l'Indopacifique%20devrait%20%C3%AAtre%20plus%20agile,grands%20acteurs%20de%20cette%20zone, Sénat, 25.01.2023.
Foto: ministère des Armées