Friedrich Wilhelm von Mellenthin: Battaglie di panzer

Friedrich Wilhelm von Mellenthin
Ed. Italia storica
pagg. 428

A metà tra testimonianza e saggio tecnico e di strategia militare, scritto da un ufficiale di stato maggiore che ha partecipato ad alcune delle più importanti Campagne in Africa, in Russia e sul fronte occidentale.

Friedrich Wilhelm Von Mellenthin ci trasporta con il suo racconto all’interno delle più decisive battaglie della seconda guerra mondiale.

Nato a Breslau il 30 agosto 1904, il padre era stato un colonnello di artiglieria sul fronte occidentale durante la prima guerra mondiale.

Si forma negli ambienti della cavalleria imperiale e nell'estate del 1938 entra nello stato maggiore della III armata a Berlino dove incontra per la prima volta un giovane Erwin Rommel.

Allo scoppio della seconda guerra mondiale si arruola come generale e si distinguerà nelle divisioni panzer, venendo a contatto diretto con molti dei più valenti soldati tedeschi, come il feldmaresciallo Erwin Rommel e il generale Hermann Balck.

Il fattore che rende interessante questo libro, è la testimonianza di cosa succedeva dietro le quinte nei quartier generali in ogni situazione bellica, sia nel caso di vittoria e che nei casi di sconfitta: come ad esempio la battaglia di Kursk nota con il suo nome in codice di Unternehmen Zitadelle ("Operazione Cittadella" - questa battaglia fu solo una delle tante "genialate" di Hitler).

Friedrich Wilhelm Von Mellenthin racconta di quando, prima di partire per il fronte africano, visitò Roma e conobbe dei "camerati italiani": fece delle esercitazioni e poté osservare il divario tra l’equipaggiamento militare tedesco e quello italiano! In quell’occasione racconta di aver visitato il Sacrario di Redipuglia, con il generale italiano Ambrosio, che disse riferendosi alla prima guerra mondiale “speriamo di non combattere di nuovo contro i tedeschi”.

Von Mellenthin parla anche delle sue giornate trascorse a nuotare sulla costa Dalmata prima di venire convocato a Monaco e messo a comando della Afrikakorps.

La parte del libro che mi ha colpito di più è quella in cui l'autore riporta la sua esperienza nello staff del quartier generale di Rommel, detto la "Volpe del Deserto".

Racconta che Rommel aveva l'abitudine di seguire le truppe durante le avanzate (rischiando di essere catturato) con uno Storch: un aereo leggero in grado di atterrare su un campo da Tennis. Sembra che una volta il generale, avendo avvistato dal suo aereo una compagnia ferma senza apparente motivo, abbia lanciato loro un messaggio con su scritto “se non ripartite all’istante atterrerò di persona!”.

Von Mellenthin scrive anche che Rommel consumava il normale rancio delle truppe per testare quanto i soldati avessero potuto sopravvivere durante la campagna africana con quella razione di cibo.

Ho trovato il libro interessante perché ci fa vivere da vicino tutte le battaglie tedesche durante la WW2, analizzandone i dettagli storici. Il libro è molto coinvolgente, anche perchè ci invita a delle riflessioni sulla cattiva gestione delle risorse umane in guerra. Lo consiglio a tutti gli appassionati di storia militare, anche se potrebbe essere difficile per chi non è abituato ad una lettura dettagliata sul tema.

Giacomo Falanga